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Economia circolare: investire conviene ma mancano le competenze

Nel 2023 per quasi due aziende italiane su tre (62%) gli investimenti in economia circolare hanno portato a un maggiore ritorno economico

Economia, Sostenibilità
Economia circolare: investire conviene ma mancano le competenze
(Teleborsa) - Sempre più aziende italiane e il loro management conoscono le applicazioni dell'economia circolare e si dimostrano molto sensibili a riguardo. Il 62% delle imprese dichiara di conoscere bene il concetto di economia circolare, un deciso progresso rispetto al 41% dello scorso anno. È quanto emerge dall'edizione 2023 dell'Osservatorio CleanTech dal titolo "Sostenibilità Ambientale, Economia Circolare ed Efficienza Energetica nelle PMI e nelle Grandi Imprese" realizzato in collaborazione con Innovatec, i cui risultati sono stati presentati da Circularity, PMI innovativa attiva nell'ambito della sostenibilità e dell'economia circolare. L'obiettivo dello studio è stato quello di approfondire la sensibilità e i comportamenti delle aziende in materia di sostenibilità ambientale, economia circolare ed efficientamento energetico. La seconda edizione della ricerca – condotta da Eumetra per conto di Innovatec e Circularity – è stata realizzata intervistando un campione rappresentativo di 450 PMI e grandi imprese italiane (da 10 a oltre 250 dipendenti) con l'obiettivo di restituire una fotografia del percorso verso uno sviluppo sostenibile intrapreso dalle imprese italiane, degli investimenti green avviati e dei loro obiettivi futuri in materia di sostenibilità ed economia circolare.

"Questa seconda edizione dell'Osservatorio CleanTech – commenta Camilla Colucci, co-founder e CEO di Circularity – mostra diversi dati in crescita rispetto al 2022, il che è sicuramente incoraggiante, anche se c'è ancora molto da fare. I risultati dell'indagine confermano che gli imprenditori italiani sono consapevoli che la sostenibilità sia oggi imprescindibile perché il proprio business sia duraturo. È chiaro che un cambio di paradigma richieda un intervento strutturale, un ridisegno dei processi aziendali, investimenti significativi e soprattutto competenze. Per questo motivo, Circularity nasce per supportare le imprese italiane in questo percorso di transizione, mediante strumenti digitali, come la Circularity Platform, oltre che l'erogazione di percorsi formativi sui temi ESG e l'attivazione di servizi di consulenza tecnico-strategica".

Vantaggi economici e competitivi per le aziende – Gli intervistati dichiarano di aver acquisito una maggiore consapevolezza sui vantaggi concreti che gli investimenti in progetti di sostenibilità possono portare, anche dal punto di vista industriale. Come emerge dai dati raccolti dall'indagine, infatti, il 62% delle aziende italiane, quasi 2 su 3, dichiara che gli investimenti nella sostenibilità e nell'economia circolare hanno generato un maggiore ritorno economico. Non solo: il 50% delle aziende intervistate dichiara di aver migliorato la propria reputazione e il 33% aggiunge di aver ottenuto anche un vantaggio competitivo rispetto ai competitor. Un impegno crescente negli ultimi anni quello sui temi dell'economia circolare che il tessuto industriale italiano non vuole diminuire in futuro: quasi la metà delle aziende italiane, il 44%, ha infatti intenzione di investire ancora di più in progetti di sostenibilità nei prossimi anni, mentre il 37% dichiara che investirà di più in progetti di economia circolare.

Aumenta il numero di imprese italiane che investono nell'economia circolare – Raddoppiano in un anno le imprese italiane che hanno investito nell'economia circolare, ma il dato resta ancora basso (16% delle imprese nel 2023, rispetto al 9% del 2022). Il dato è significativamente più alto nelle grandi imprese che nel 40% dei casi – dunque quasi la metà – ha realizzato investimenti per diventare più circolare. Gli investimenti riguardano soprattutto l'approvvigionamento di materiali riciclati (64%) e il riciclo di scarti di produzione (61%), mentre solo il 14% degli investimenti è destinato a progetti di simbiosi industriale, un segnale ulteriore di come la circolarità sia sempre più percepita come un elemento essenziale dal tessuto industriale italiano. L'incremento degli investimenti in questo ambito è la dimostrazione che le imprese iniziano a credere nell'utilità dell'economia circolare.

La mancanza di competenze è il principale ostacolo – L'Osservatorio si focalizza anche sulle barriere che bloccano gli investimenti. Per quasi la metà delle imprese intervistate (47%) è la mancanza di competenze in azienda ad ostacolare l'impegno verso la sostenibilità, e il dato risulta in crescita rispetto al 36% rilevato lo scorso anno. Per il 41% delle imprese la normativa è ancora troppo complicata (nel 2022 lo dichiarava il 16% delle imprese), a maggior ragione sui temi della circolarità. La tecnologia non sembra invece essere un problema: ne lamenta la mancanza solo il 12% del campione.












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