(Teleborsa) -
Il settore assicurativo ha avviato il 2023 da una posizione di relativa forza, soprattutto grazie alla ripresa post-pandemica, nonostante un lieve calo della capitalizzazione registrato nel corso del 2022. E' quanto rileva un
report di S&P sul settore assicurativo, segnalando che
non c'è evidenza di un impatto della crisi che ha investito il
settore bancario USA e che i
fattori macroeconomici, in particolare la volatilità del mercato dei capitali, l'inflazione e i tassi d'interesse/spread rappresentano i
principali rischi per i prossimi 12 mesi.
I livelli di capitalizzazione ed i risultati operativi saranno due fattori importanti per
determinare il rischio di credito del comparto assicurativo nel prossimo anno.
I rischi e le opportunità per il 2023 e per i prossimi anni - sottolinea S&P - sono
piuttosto variabili a causa della natura frammentata e delle specificità geografiche dei mercati assicurativi globali.
I settori
Vita e Danni/Infortuni, in particolare, saranno messi alla prova dalla capacità di
determinazione dei prezzi e dalla posizione di
competitività. E, nonostante l'inflazione elevata, S&P prevede che il potere di determinazione dei prezzi della maggior parte delle compagnie assicurative operanti nel ramo danni consentirà di mantenere la redditività e le sottoscrizioni nel 2023.
Attualmente,
l'85% degli assicuratori ha outlook stabile. Tuttavia, S&P vede nel 2023 una
pressione sui rating delle compagnie operanti ne
ramo danni statunitense, nella responsabilità civile del
settore marittimo a livello globale e dell'intero settore assicurativo in
America Latina.
Anche la
view di S&P sulle riassicurazioni si mantiene negativa, ma si avvicina a un punto di svolta per quanto riguarda la stabilità del credito, mentre quella sul
settore globale dei servizi assicurativi rimane stabile.
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