(Teleborsa) - In considerazione
dell'elevata inflazione, il Presidente della Bundesbank tedesca,
Joachim Nagel, prospetta la
possibilità di aumenti dei
tassi d'interesse della BCE, come ha dichiarato in un'intervista a
Spiegel. "Nella nostra riunione di giugno dobbiamo dare un segnale chiaro su quale direzione prendere. Poi
a luglio dobbiamo compiere un primo passo e altri seguiranno nella seconda metà dell'anno", ha detto Nagel, che sembra così in
linea con la Presidente della BCE,
Christine Lagarde.
Nagel, come tutti i
governatori di banche centrali dell'area euro siede nel
Consiglio direttivo della Bce. E sulla questione era già intervenuto qualche giorno fa durante la conferenza stampa della presidenza tedesca del G7, al termine della riunione di ministri delle Finanze e banchieri centrali a Bonn. "
La fase di acquisti netti di titoli della Bce dovrebbe concludersi con il mese di giugno "e a quel punto
un aumento dei tassi di interesse potrebbe avvenire a luglio. E altri aumenti dei tassi potrebbero seguire", aveva detto.
Alla domanda di Spiegel se Paesi come
l'Italia siano preparati per tassi d'interesse in crescita, Nagel ha risposto che "
è vero che il rapporto debito/Pil dell'Italia è aumentato nuovamente durante la pandemia. Ma i premi per il rischio dei titoli di stato italiani non sono ancora particolarmente elevati.
L'Italia, come tutti i paes
i, deve ovviamente convincere i mercati della sostenibilità delle finanze pubbliche". Incalzato su una nuova possibile
eurocrisi, ha risposto che "gli
elevati indici di indebitamento devono essere ridotti in modo affidabile. Regole fiscali credibili e vincolanti possono aiutare. Una cosa è chiara: le finanze pubbliche dell'Italia, della Germania o di
qualsiasi altro paese
non devono essere decisive per la politica monetaria europea". A un'altra specifica domanda, Nagel ha risposto che nel consiglio direttivo della Bce non si discute di acquisti nascosti di titoli di Stato, e che "
una cosa è certa: non dobbiamo impegnarci nel finanziamento monetario degli Stati".Nonostante la situazione critica, il presidente della Bundesbank si è anche detto
cautamente ottimista riguardo alla Germania: "l'economia tedesca non è in una situazione così negativa. Prima della guerra ci aspettavamo
più del 4% di crescita. Ora questo valore potrebbe essere dimezzato. Con una crescita di circa il 2%, però,
la situazione sembra ancora in ordine".