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Povertà energetica, OIPE: quasi il 10% delle famiglie con minori ne soffre

Economia
Povertà energetica, OIPE: quasi il 10% delle famiglie con minori ne soffre
(Teleborsa) - Secondo l’ultimo Rapporto sullo stato della povertà energetica in Italia curato dall‘OIPE, presentato il 23 giugno scorso a Padova, la povertà energetica è diffusa su tutto il territorio nazionale, con picchi in alcune regioni come la Calabria, dove arriva al 16,7% a fronte di una media dell’8,5%, e sono soprattutto le persone fragili a essere esposte. Parliamo di anziani, bambini e stranieri. Il Rapporto presenta un’indagine della Fondazione Di Vittorio su 824 persone over 65 residenti in 86 Comuni periferici e ultra periferici distribuiti su tutte le regioni italiane. Ne emerge che 11 anziani su 100 sono classificati come “poveri energetici”, secondo un criterio che comprende chi, oltre ad avere difficoltà economiche, ha anche case inefficienti dal punto di vista energetico.

La povertà energetica non risparmia le regioni più ricche del Paese: il fenomeno interessa il 12-13% delle famiglie al centro-sud e nelle isole, si attesta al 10% nel nord-ovest e scende al 2% solo nel nord-est.

Su sollecitazione di Save the Children Italia ETS, è stato condotto un approfondimento sulla povertà energetica e i minori in Italia. Nel 2021, le famiglie con minori in povertà energetica erano il 9,3% del complesso delle famiglie con minori residenti in Italia. Si tratta di circa 583 mila famiglie e di 950 mila minori che risiedono in ambienti poco salubri, scarsamente riscaldati o raffrescati, oppure poco illuminati. L'incidenza dei minori in povertà energetica è poi particolarmente rilevante per le famiglie in cui la persona di riferimento non ha cittadinanza italiana: sempre nel 2021, l’incidenza della povertà energetica nelle famiglie con minori era 2,5 volte più alta nelle famiglie straniere. Non solo: l’incidenza delle famiglie con minori e straniere in povertà energetica è oltre quattro volte nel Mezzogiorno.

Secondo il rapporto OIPE si dividono in politiche di “protezione” (che hanno natura congiunturale) e di “promozione” (che sono invece strutturali, puntando a risolvere il problema alla radice, ad esempio modificando le caratteristiche energetiche delle abitazioni). Per quanto riguarda le prime, le analisi dei ricercatori dell’Ufficio Parlamentare del Bilancio e di Prometeia mostrano che le misure di protezione messe in atto nel biennio 2021-22 per contrastare l’impennata dei prezzi energetici hanno avuto l’effetto desiderato di limitare l’aumento del numero di famiglie in povertà energetica.

Rientrano fra queste i bonus elettrico e gas, il cui processo di continua modifica li ha resi due strumenti diversi rispetto al disegno originale, con un’estensione a quasi un quinto delle famiglie italiane e un valore complessivo aumentato di oltre 25 volte in poco meno di 3 anni, da 200 milioni a 5 miliardi di euro. Le misure di promozione mirano invece a miglioramenti strutturali delle condizioni delle famiglie vulnerabili tramite l’efficientamento sulle loro abitazioni. Tra queste misure si inserisce anche Energia in Periferia, un progetto realizzato dalla Fondazione Banco dell’energia – l’ente nato da A2A e dalle sue Fondazioni che ha recentemente allargato la sua Governance ad importanti player energetici come Edison e Plenitude – e tra i primi attori ad occuparsi di sensibilizzare sul tema.

“Il lavoro dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica è fondamentale per far emergere dati e individuare fasce di popolazione maggiormente a rischio, e per poter quindi indirizzare in maniera corretta le azioni di sostegno", ha commentato Marco Patuano, Presidente del Banco dell’energia. "Per ogni progetto realizzato dal Banco è prevista un’analisi del tessuto sociale a cui è indirizzata l’iniziativa, che consente di mappare e monitorare la povertà energetica a livello nazionale. Si tratta di un’attività indispensabile per comprendere e contrastare questo fenomeno e, grazie alla collaborazione dell’OIPE e di altri enti accademici, il Banco dell’energia è in grado di mettere in campo azioni sempre più efficaci e capillari rivolte a chi è maggiormente colpito dal problema, come gli anziani, le famiglie straniere e quelle con minori”.

(Foto: © baloon111 / 123RF)
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