(Teleborsa) -
Sei miliardi di euro: a tanto ammonterà il giro d’affari del Ponte dell’Immacolata, tra giovedì 7 e domenica 10 dicembre. Lo prevede una indagine condotta da CNA Turismo e Commercio tra i propri associati in tutta Italia.
I turisti italiani sono destinati a replicare la performance del 2019, gli stranieri a migliorarla, archiviando così definitivamente (si spera) i tristi anni del Covid. Complessivamente i vacanzieri che pernotteranno in strutture alberghiere ed extra-alberghiere arriveranno a quota quattro milioni, di cui 2,4 milioni gli italiani e 1,6 gli stranieri. Gli stranieri registreranno una media pro capite di tre pernottamenti (prolungando la vacanza in taluni casi fino a lunedì) contro i due dei nostri connazionali. A queste cifre vanno aggiunti i dieci milioni di vacanzieri, italiani nella quasi totalità, che limiteranno a un solo giorno la loro uscita fuori casa.
Gli stranieri arriveranno all’incirca per metà dall’Eurozona e per l’altra metà dai Paesi extra-continentali, attirati questi ultimi anche dalla debolezza dell’euro. Per quanto riguarda l’Europa, saranno soprattutto francesi, tedeschi, spagnoli e britannici gli ammiratori dell’Italia. Nordamericani, asiatici e brasiliani in maggioranza gli entusiasti extra-europei del nostro Paese.
A far da traino
all’ennesimo risultato da incorniciare del turismo italiano saranno le piste innevate; i paesi, i borghi e i centri urbani addobbati con luminarie sempre più sofisticate; le città d’arte; le località termali. Con calamite invidiabili, quasi uniche, quali i giacimenti enogastronomici e le attività esperienziali che fanno perno sull’artigianato e l’agricoltura, tutt’altro che complementari.
Intanto, secondo le prime stime
Coldiretti e di Terranostra Campagna Amica sono oltre mezzo milione le presenze dei vacanzieri italiani che hanno scelto di alloggiare negli agriturismi nel Ponte dell’Immacolata spinti dalla collocazione favorevole della festività. L'8 dicembre rappresenta infatti il primo vero banco di prova per il turismo di Natale. Una scelta dettata da una rinnovata spinta – sottolinea Coldiretti – a una vacanza di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che vengono apprezzati da molti degli italiani che saranno in viaggio durante il Ponte.
Le strutture hanno peraltro incrementato l’offerta con servizi innovativi per sportivi, nostalgici delle tradizioni, curiosi e ambientalisti, ma anche con attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. Senza dimenticare le attività più strettamente legate al Natale come i corsi di cucina per la preparazione delle specialità delle feste o le lezioni di addobbo per l’allestimento dell’albero.
Ma è la cucina a restare l’attività più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi che conservano ricette della campagna tramandate da generazioni, in un Paese come l’Italia dove un circa un terzo del budget delle vacanze è abitualmente destinato alla tavola.
A disposizione ci sono complessivamente – ricorda Coldiretti – circa 25.400 aziende agrituristiche presenti in Italia che sono in grado di offrire un potenziale di più di
294mila posti letto e 532 mila coperti per il ristoro e quasi 2000 attività di fattoria didattica per i più piccoli. Gli agriturismi rappresentano inoltre una ottima base di partenze per visitare uno dei circa
5500 piccoli borghi presenti in Italia capaci di offrire – rileva la Coldiretti – un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali.