(Teleborsa) - Alla Bce "manteniamo la rotta sui rialzi dei tassi di interesse per riportare l'inflazione al nostro obiettivo del 2% in maniera tempestiva". È la prima risposta di
Isabel Schnabel, componente del Comitato esecutivo della Bce in un "dialogo" via Twitter sulla politica monetaria. "Controllare l'inflazione è la nostra priorità numero uno. Abbiamo alzato i tassi di interesse a una velocità record e stiamo iniziando a ridurre i nostri stock di titoli", ha aggiunto. La
Bce ha alzato la scorsa settimana i tassi di altri 50 punti base e contestualmente ha riferito di essere orientata di alzarli di altri 50 punti base al direttorio di marzo.
"Ulteriori aumenti dei tassi di interesse aiuteranno a riportare l'inflazione al livello obiettivo, cosa che, date le retribuzioni nominali, aumenterà i salari reali" ha affermato Schnbel. E i rialzi dei tassi non stanno creando nuovi poveri. "Combattendo l'alta inflazione – ha detto la
componente del Comitato esecutivo della Bce – stiamo supportando la crescita sostenibile nell'area euro. La guerra ha reso tutto più difficile ma stiamo facendo del nostro meglio per limitare le conseguenze. L'economia non si riprenderà se l'inflazione è eccezionalmente alta".
I tassi di interesse della Bce – ha proseguito
Schnabel – "devono raggiungere un livello sufficientemente restrittivo. Dovremmo vedere che le nostre politiche vengono trasmesse all'economia. Manterremo i tassi elevati fino a che vedremo prove solide che l'inflazione di fondo ritorna al nostro obiettivo, in maniera tempestiva e duratura".
"Dato che il
cambiamento climatico e la transizione verde hanno effetti sulla stabilità dei prezzi non possiamo ignorarli. Sono parte integrante del nostro mandato. Ma a guidare sono i governi" ha detto la componente del comitato esecutivo della Bce risponde via Twitter a una domanda polemica sul perché la banca centrale, che ha un mandato unicamente sulla stabilità dei prezzi stia "sprecando tempo e risorse su iniziative legate al clima".
"Un
euro digitale non può essere completamente anonimo" come è invece il danaro contante fisico, "specialmente per i pagamenti più grandi perché a quel punto potrebbe essere utilizzato per scopi illeciti – ha detto Schnabel –. Ma assicurare un alto livello di privacy sui dati personali e sui pagamenti sarà una delle priorità chiave".
Nell'area euro "non è iniziata una disinflazione su ampia scala. Dobbiamo – ha sottolineato Schnabel – usare tutti i nostri strumenti per ripristinare la
stabilità dei prezzi e supportare una crescita sostenibile. Altrimenti assisteremo a cali anche più marcati delle retribuzioni reali, e potremmo dover alzare i tassi di interesse anche di più".
"Un atterraggio morbido per l'economia dell'area euro è possibile ma non è garantito. Condizioni di finanziamento più restrittive frenano la domanda economica e in questo modo l'attività. Questo non porta necessariamente ad una recessione" ha affermato Schnabel.
"Non possiamo ancora cantare vittoria sul contenimento dell'inflazione. Questo – ha detto la
componente del Comitato esecutivo della Bce – è il motivo per cui dobbiamo mantenere la rotta e alzare ancora i tassi in maniera significativa. Se un altro aumento da 50 punti base sia necessario (a maggio) dipenderà dai dati che sopraggiungeranno e dalla nostra valutazione sulle prospettive di inflazione".
I
vantaggi dell'euro? "Rende più facili scambi commerciali e viaggi". Non potendo più attribuire alla valuta unica il merito di garantire bassa inflazione, sono questi gli aspetti positivi con cui
Schnabel ha risposto a chi le chiedeva (via Twitter) quali fossero in vantaggi per un paese di aderire alla valuta unica. "L'euro – ha detto – rimuove le fluttuazioni sul tasso di cambio e per questo rende più facili viaggi e scambi". "E anche se l'inflazione è fin troppo elevata l'euro in media ha assicurato più stabilità dei prezzi di quanto in precedenza facessero le valute nazionali. L'euro è un simbolo della nostra unità".