(Teleborsa) -
Prosegue a ottobre il recupero del mercato auto avviato a partire dalla scorsa estate,
ma l'anno si avvia a chiudere con un segno meno, anche a causa del rallentamento atteso nell'ultimo trimestre del 2022. Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, sulla base dei dati desunti dagli archivi della Motorizzazione civile, ha segnalato che ad ottobre 2022 sono state
immatricolate 115.827 autovetture, in aumento del 14,56% rispetto alle 101.103 iscrizioni registrate nello stesso mese del2021.
I
trasferimenti di proprietà sono stati
439.960, con un aumento del 47,69% rispetto ai 297.892 passaggi registrati ad ottobre 2021 Il volume globale delle vendite mensili, pari a 555.787, ha interessato quindi per il 20,84% vetture nuove e per il 79,16% vetture usate.
Nei primi dieci mesi dell'anno sono state
immatricolate 1.091.894 vetture nuove, in calo del 13,81% rispetto a 1.266.795 dei primi dieci mesi del 2021.
Guardando ai singoli marchi, le vendite di
Fiat hanno registrato una frenata (-21,88%), mentre quelle della
Peugeot sono aumentate del 15,3%. Più che raddoppiate le vendite di
Alfa Romeo, mentre la
Lancia fa segnare un aumento in linea con il marchio torinese (+21,24%).
Nel complesso il
Gruppo Stellantis ha immatricolato
37.973 auto, in aumento del 6,5%, con una quota di mercato che scende al 32,9% dal 35,3% precedente.
Cinque i modelli nella top ten di ottobre: Fiat Panda (8.192), Lancia Ypsilon (3.653), Jeep Renegade (3.504), Citroen C3 (2.884) e Fiat 500 (2.542).
Fra le concorrenti, balzano anche le vendite della rivale
Volkswagen (+12,92%), mentre non brilla la
Renault (+1,71%).
Per l'UNRAE, "la fragilità dello scenario globale e i
l rischio di recessione tecnica nell’ultima parte dell’anno dovrebbero impattare anche sul settore automobilistico, portandolo a
chiudere il 2022 a circa
1.300.000 immatricolazioni, -10,8% sul 2021 e 158.000 unità in meno, un volume pari a quello di
minimo storico che si registrò nel 2013 con 1.304.000 autovetture".
Il Presidente dell'Associazione che rappresenta le case d'auto estere operanti in Italia
Michele Crisci lancia dunque un
appello al nuovo governo, chiedendo di affrontare il delicato processo di transizione per la riconversione industriale al fine di essere pronti nel 2035 allo stop dei motori termici imposto dall’UE lo scorso giugno e quindi sollecita: un robusto
stimolo al rinnovo di un parco circolante; accelerazione dei
punti di ricarica elettrici in tutto il territorio nazionale; una
revisione strutturale della fiscalità privata e aziendale.