(Teleborsa) - La
Corte d'Appello di Milano, confermando il primo grado, ha
rigettato l'appello avanzato dalla Nigeria per ottenere un risarcimento nell'ambito del procedimento sull'
acquisizione del blocco Opl245, condannando la Nigeria alla rifusione delle spese di giudizio. A luglio, il procuratore generale aveva rinunciato all'appello facendo decadere le accuse nei confronti dei vertici di
Eni e
Shell (nell'ambito del procedimento penale per corruzione internazionale), rendendo definitiva l'assoluzione di primo grado.
Eni, si legge in una nota, "
esprime la propria soddisfazione" per la decisione odierna
La Corte d'Appello di Milano ha anche dichiarato
"inammissibile" l'appello della Procura di Milano contro la sentenza di assoluzione "perché il fatto non sussiste" formulata nei confronti di Eni e del suo management nel marzo 2021 dal Tribunale di Milano.
"Eni ricorda come già la Procura Generale avesse determinato il passaggio in giudicato della sentenza di assoluzione in primo grado con la rinuncia ai motivi di appello formulati dai Pubblici Ministeri - prosegue la nota - Eni precisa infine di avere
promosso arbitrato internazionale ICSID a Washington nei confronti della Nigeria per la tutela della propria licenza Opl245 rispetto alle conseguenze pregiudizievoli complessivamente patite nella vicenda".