(Teleborsa) - Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,
Edoardo Rixi, ha partecipato all'inaugurazione dei primi
8,5 chilometri della nuova linea del
Terzo Valico, con la ripartenza del servizio ferroviario tra Tortona e Novi Ligure (Alessandria). "Sono di
Genova, ho fatto la tesina sul Terzo Valico all'Università, doveva finire all'inizio degli anni 2000, probabilmente spero di poterlo inaugurare nel 2026. Ma fino ad allora non avrò pace, ogni giorno, per verificare che tutti facciano il loro dovere, dalle aziende agli operai. Perché sono cose che si fanno tutti insieme. Quindi, più che grandi dibattiti bisogna fare grandi scavi e grandi lavori", ha dichiarato il viceministro che ha percorso il viaggio inaugurale da
Tortona a
Novi Ligure con fermata nella stazione di
Pozzolo Formigaro.
"Questo è quello che può fare andare avanti il Paese. E, per questo, credo quello di oggi sia un
segnale importante. Perché si ricollega Novi Ligure al resto del mondo a livello ferroviario, dopo la chiusura per 5 anni di questa linea", ha aggiunto.
"Quindi, poi, si finiscono i lavori – ha proseguito Rixi - con una nuova concessione che abbiamo portato anche sul cronoprogramma, che prevede che, parallelamente agli scavi delle gallerie, siano attrezzate e inaugurate le parti ferroviarie finite. Ci consentirà di recuperare circa un anno e mezzo sui
cronoprogrammi precedenti. Questo binario sarà riaperto ai pendolari e poi, nel
2026, collegato definitivamente con il sistema del
Nodo di Genova e darà vita alla nuova
Alta Velocità - Alta Capacità tra Genova, Milano e poi Monte Ceneri e il Nord Europa. Oggi ridiamo continuità e connettività a un territorio che negli ultimi anni ha dovuto utilizzare altri sistemi e modalità di trasporto. Vuol anche dire che l'attenzione da parte del Governo. Nei prossimi 12 anni abbiamo quasi
200 miliardi di investimenti per ristrutturare il sistema ferroviario e viario nazionale e abbiamo bisogno le aziende mantengano i tempi di realizzazione per essere libere e prendere altri appalti. Perché la capacità produttiva del Paese non è infinita".