(Teleborsa) - Stop a ChatGPT finché non rispetterà la disciplina privacy. Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha disposto, con effetto immediato,
la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma. L’Autorità ha contestualmente aperto un’istruttoria.
"Dopo il blocco all'accesso applicato da OpenAI a ChatGPT, su richiesta del Garante italiano, il mercato professionale sta già alacremente cercando soluzioni che permettano di aggirare il divieto imposto: utilizzare una VPN (Rete Privata Virtuale) a pagamento per non essere geograficamente tracciati e quindi poter utilizzare indisturbati i servizi dell'AI. Lo dice
Andrea De Micheli, presidente di Web3 Alliance, primo consorzio italiano che riunisce i player del web 3.0, in merito alla decisione del Garante della Privacy di imporre il divieto dell'utilizzo di ChatGPT. "Applicando norme e divieti senza una adeguata contestualizzazione - prosegue De Micheli - non si ottiene nulla per proteggere i cittadini dall'utilizzo fraudolento dei propri dati, ma si compromette irrimediabilmente la propria credibilità, entrando nell'ambìto club dei vietatori, che fino a ieri, a quanto pare, era abitato da alcuni paesi noti per la ferrea protezione della privacy dei loro cittadini, quali
Russia, Cina, Iran, Egitto, Cuba, Siria e Corea del Nord. L'Italia si pone sicuramente come il capofila europeo di una richiesta di regolamentazione a livello di Sistema Europa dello sviluppo e dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale sia in ambito professionale che ricreativo".
"La chiusura di ChatGPT da parte del Garante della privacy è un provvedimento eccessivo e in qualche modo retrogrado". Così in una nota
Mattia Fantinati, presidente dell'Internet Governance Forum Italia, associazione che si occupa del governo mondiale della rete e che fa capo all'Onu. "La tecnologia va regolata, non bannata. In sé è neutra, non è né buona né cattiva, dipende da come la usano gli uomini - aggiunge Fantinati - ChatGPT è uno strumento eccezionale per chi lo ha creato e per chi lo usa. L'intelligenza artificiale entrerà sempre più nelle nostre vite, per questo respingerla sarebbe come abolire l'energia elettrica perché qualcuno prende la scossa". "Ci auguriamo quindi che il Garante appronti rapidamente le regole più appropriate per limitare la tecnologia,
invece di adottare provvedimenti draconiani che costringono di fatto il gestore, OpenAI, a bloccare la piattaforma", conclude il presidente di Igf Italia.