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Lavoro nero: stretta in arrivo (anche per ristrutturare casa)

Economia
Lavoro nero: stretta in arrivo (anche per ristrutturare casa)
(Teleborsa) - In arrivo la stretta sul lavoro nero nei cantieri edili: le sanzioni in caso di esito negativo della verifica della congruità della manodopera scatteranno per tutti gli appalti pubblici e per lavori da 70mila euro nel privato. E' quanto prevede la bozza del Decreto Lavoro.

Per gli appalti pubblici viene eliminata la soglia di 150mila euro: in caso di violazione, il responsabile del progetto, può essere segnalato all' Anac. Negli appalti privati la soglia scende da 500mila a 70mila euro, il valore di una ristrutturazione di un'abitazione: in caso di verifica negativa scatta una sanzione da 1.000 a 5.000 euro per il committente.

La norma modifica quanto previsto dall'ultimo decreto Pnrr, che stabilisce, per gli appalti pubblici e privati di realizzazione dei lavori edili, che, prima di procedere al saldo finale dei lavori, il responsabile del progetto, negli appalti pubblici, e il committente, negli appalti privati, verifichino la congruità dell'incidenza della manodopera sull'opera complessiva.


Per gli appalti pubblici, in mancanza di esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell'impresa affidataria dei lavori, la violazione viene segnalata all'Anac ai fini della valutazione della performance del responsabile del progetto. Negli appalti privati, in assenza di esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell'impresa affidataria dei lavori, scatta la sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro a carico del committente.

"1041 vittime sul lavoro nel 2023-
Più di 3,5 milioni di lavoratrici e lavoratori sfruttati, con un salario sotto ai 9 euro l'ora.
Una donna su quattro senza impiego, una su due al sud. La piaga del lavoro nero, del part time involontario, dell'occupazione precaria. Siamo veramente una Repubblica democratica fondata sul lavoro, come afferma il primo articolo della Costituzione? Ancora no, purtroppo, ancora non pienamente": così Camilla Laureti, eurodeputata del Pd in occasione del primo maggio.
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