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Inflazione, consumatori preoccupati dal rialzo di marzo

La lettura diversa di Confcommercio e CNA: dati in linea con il progressivo rientro dei prezzi.

Economia
Inflazione, consumatori preoccupati dal rialzo di marzo
(Teleborsa) - La risalita dell'inflazione a marzo preoccupa i consumatori che tornano a lanciare l'allarme sul carovita. Più pacato il commento delle associazioni datoriali che hanno sottolineato che si tratta di un dato condizionato dalla base di confronto, un periodo fortemente caratterizzato dal calo repentino dei prezzi dell'energia.

"I listini al dettaglio salgono in media del +1,3% su anno, a dimostrazione di come, al netto degli effetti dei beni energetici sul tasso di inflazione, i prezzi di tutti gli altri beni e servizi continuino ad aumentare senza sosta, seppur con ritmi diversi a seconda dei comparti - spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - Ciò avviene nonostante negli ultimi due anni i listini siano saliti complessivamente del 13,8%, e in assenza di elementi che giustifichino i nuovi rincari. Al contrario i prezzi in Italia, dopo due anni di caro-vita, non solo non dovrebbero salire, ma dovrebbero iniziare una discesa che, purtroppo , ancora non si vede".

"Nei giorni scorsi avevano segnalato come le festività sarebbero state caratterizzate da una serie di aumenti di prezzi al dettaglio che avrebbero interessato proprio beni e servizi tipici della Pasqua - ha sottolineato il Presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso - Oggi l'Istat conferma il nostro allarme registrando prezzi in salita in media del 1,3% su base annua, ed evidenziando come i rincari più forti riguardino i servizi legati ai trasporti, quelli cioè che gli italiani usano in massa durante le feste per spostarsi e viaggiare, che salgono del 4,4% su anno, gli alimentari, beni immancabili sulle tavole delle famiglie durante le feste, i servizi di ristorazione e quelli delle strutture ricettive".

"Una pessima notizia! Stangata di Pasqua! Come sempre in occasione delle festività c'è chi specula allegramente sulle vacanze della gente. I prezzi del Trasporto aereo passeggeri salgono in un solo mese del 17,6% ed in particolare i voli internazionali decollano del 20%, collocandosi al 1° posto dei rincari mensili, seguiti al secondo posto dai voli nazionali con +8%. I pacchetti vacanza internazionali aumentano sempre su febbraio del 3,6%, alberghi e motel e pensioni dell'1,7%. Anche i dati tendenziali fanno rabbrividire: i voli nazionali segnano un +19,2% sullo scorso anno (al 2° posto della top ten mensile dopo l'olio di oliva con +45,9%), i pacchetti vacanza nazionali costano l'8,2% in più, il Trasporto passeggeri su rotaia l'8%, i voli internazionali il 7,3%, alberghi e motel il 6,7%. Insomma, peggio di così non si può!" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"l rientro dell’inflazione si conferma più lungo del previsto e preoccupa, in prospettiva, il ritorno delle tensioni sugli energetici: il dato Istat, relativo alle anticipazioni dell'inflazione di marzo, mostra infatti il riaffacciarsi della problematica legata ai prezzi delle materie prime energetiche, in parte già prevista, considerando la situazione di crisi in diverse aree geografiche ampiamente legate al petrolio, innanzitutto, ma in grado di condizionare tutto l'insieme dei trasporti a livello internazionale, in particolare quelli che usano il Mediterraneo". Così Confesercenti in una nota.

"La risalita dell’inflazione era largamente attesa – la nostra valutazione era di un +1,5% - e non deve destare particolari allarmi. Infatti, al di là di alcuni effetti stagionali, come l’aumento dei prezzi di alcuni servizi di trasporto e turistici, l’aumento su base annua è strettamente correlato al confronto con un periodo in cui i prezzi degli energetici erano in forte e repentino calo, tanto da determinare a marzo del 2023 una riduzione dello 0,4% dell’inflazione in termini congiunturali". Ha commentato invece l’Ufficio Studi Confcommercio ai dati Istat sull’inflazione a marzo. "Il dato di marzo dell’inflazione non rappresenta una significativa deviazione del percorso di progressivo rientro dei prezzi, confermando che in Italia e nell’area euro la principale minaccia non è la dinamica dell’inflazione ma la stagnazione economica", ha sottolineato anche CNA.

(Foto: Markus Winkler on Unsplash)
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