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Schnabel (BCE): risanamento conti essenziale per crescita e stabilità

Economia
Schnabel (BCE): risanamento conti essenziale per crescita e stabilità
(Teleborsa) - Negli ultimi anni l'autonomia della Bce nel condurre la sua politica monetaria è stata preservata e "non è stata dominata dalla politica di bilancio". Lo ha affermato Isabel Schnabel, componente del Comitato esecutivo della Bce intervenendo a una conferenza sui 25 anni dell'euro. "La risposta monetaria energica ai forti aumenti dell'inflazione mostra che gli obiettivi di stabilità dei prezzi sono stati perseguiti in maniera risoluta e che la fiducia sulla linea monetaria è stata preservata", ha detto.

Negli anni a venire "politiche di Bilancio a prova del futuro saranno un prerequisito per salvaguardare l'indipendenza della politica monetaria. Attuale il risanamento dei conti "in linea con le nuove regole" del Patto di stabilità e di cresciuta rivisto, pur preservando gli investimenti nel futuro, sarà "essenziale per salvaguardare la crescita a lungo termine - ha concluso - e la stabilità dei prezzi"

Nel lungo discorso Schnabel ha sottolineato che "negli ultimi quattro anni, l’area euro ha dovuto affrontare diversi shock gravi che hanno causato un cambiamento fondamentale nel contesto macroeconomico.

Il lungo periodo di inflazione molto bassa e bassi tassi di interesse si è concluso bruscamente con la pandemia e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. In risposta al forte aumento dell’inflazione, la BCE ha aumentato i tassi di interesse su una scala senza precedenti, il che ha aumentato notevolmente i costi di finanziamento per governi, famiglie e imprese".

I governi "hanno reagito alla pandemia e alla guerra con misure di sostegno di ampia portata volte ad attenuare il loro impatto negativo sul reddito, sull’occupazione e sulla crescita. Ciò ha portato ad un aumento significativo del debito pubblico in percentuale del prodotto interno lordo, che è stato attenuato dall’aumento dell’inflazione".

L’attuale rapporto debito pubblico/PIL, pari al 90%, nell’area dell’euro "rimane vicino al livello massimo raggiunto durante la crisi del debito europeo, superando di gran lunga il tetto del 60% stabilito dal Trattato di Maastricht, mentre permangono notevoli differenze tra gli Stati membri".

Schnabel ha anche sottolineato che "le misure fiscali hanno svolto un ruolo chiave nel superare la crisi. Tuttavia, il nuovo contesto dei tassi di interesse fa sì che gli elevati livelli di debito, soprattutto nei paesi altamente indebitati, si tradurranno in un onere di interessi notevolmente più elevato nei prossimi anni".
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