(Teleborsa) -
"I dati pubblicati dall’Anicav, che stimano una raccolta di pomodoro per il 2023 pari a 5,6 milioni di tonnellate, sono sicuramente un buon dato sulla carta anche se temo troppo ottimistico, almeno per il Nord Italia. Gli effetti delle ultime gravi grandinate che hanno colpito il nostro territorio, infatti, hanno fortemente ridotto gli ettari da raccogliere e le relative rese”. Così in una nota
Alessandro Squeri, Direttore Generale di
Steriltom, azienda attiva nella produzione di polpa di pomodoro a livello europeo.
“Questo dato è vero soprattutto in Romagna dove ai danni ingenti causati dall'alluvione di maggio si sono aggiunte 5 grandinate. Ora tutti contiamo sulla bravura e l’esperienza dei nostri agricoltori, che possano almeno recuperare il salvabile, anche se di fronte a certe situazioni non resta molto da fare. La campagna nel Nord Italia - aggiunge Squeri -
è compromessa e temo perdite di oltre il 15% rispetto alle stime iniziali, con punte del 30% in certe aree”.“Ai danni già gravi del maltempo - prosegue - si aggiunge poi la minaccia derivante dalla concorrenza straniera, soprattutto cinese, che porta in Europa concentrato di pomodoro a
prezzi fuori mercato. La
produzione europea, e in particolare quella italiana, si è sempre contraddistinta per la
sostenibilità e la sicurezza che offre al consumatore finale. Certo, i prodotti provenienti da alcuni Paesi extraeuropei costano meno, ma in cambio di livelli di pesticidi pericolosi, di
danni ambientali, assenza di tracciabilità e controlli nella filiera e così via. Per non parlare poi dei temi etici come il rispetto delle popolazioni locali e i
lavori forzati in campo riconosciuti in alcuni casi anche dall'Onu”.“È evidente – continua Squeri –
che di fronte al dumping di questi Stati l’industria da sola non ha molti mezzi di contrasto. Servirebbe un
intervento a livello europeo che auspichiamo possa ridare al mercato interno maggiori tutele, e alle importazioni dai Paesi Terzi regole più stringenti
soprattutto in termini etici e di sostenibilità, così come fatto di recente per esempio da Stati Uniti e Inghilterra”."Come Steriltom - sottolinea Squeri -
nonostante le difficoltà evidenti, ci stiamo organizzando per garantire le quantità prenotate dai nostri clienti storici, lavorando insieme ai nostri oltre 200 agricoltori e ai nostri 700 dipendenti, grazie ai quali, nel 2022, abbiamo lavorato oltre 4,2 milioni di quintali di pomodoro con un fatturato di
155 milioni di euro. Stime che ci auguriamo di
raggiungere e di superare anche per la campagna del 2023”, conclude.