(Teleborsa) -
I maggiori mercati globali, compresa Piazza Affari, sono oggi chiusi per la festività del Venerdì Santo. Le Borse europee torneranno agli scambi nella giornata di martedì, in quanto anche lunedì 1 aprile non ci saranno contrattazioni per il Lunedì dell'Angelo. I mercati finanziari di Tokyo, Stati Uniti e Canada saranno invece aperti nella giornata di lunedì.
Guardando al Vecchio Continente, i
primi tre mesi hanno visto lo stesso copione di fine 2023, con i mercati azionari che hanno continuato la loro crescita. Il
FTSE MIB, il maggiore indice della Borsa Italiana, continua a sovra-performare, mettendo a segno un +14% da inizio anno. Questo dato si confronta con il +9% del
CAC 40, il +10% del
DAX, il +3% del
FTSE 100, il +12% dell'
AEX e il +10% dell'
IBEX 35.
Sul
fronte macroeconomico, stamattina diverse indicazioni sono arrivate dalla
Francia: l'inflazione è
risultata inferiore alle attese a marzo con un aumento del 2,3% su anno, i prezzi alla produzione sono
calati nuovamente a febbraio e i consumi delle famiglie sono
risultati stabili a febbraio.
In
Italia l'
inflazione è riaccelerata a febbraio, con un aumento dell'1,3% su base annua (da +0,8% del mese precedente, contro attese per +1,4%). In moderazione, invece, il cosiddetto Carrello della spesa, con i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona in aumento del 3,0% su base tendenziale (da +3,4%).
Negli Stati Uniti, il
PCE price index core, una
misura dell'inflazione particolarmente osservata dalla banca centrale statunitense, ha evidenziato una variazione positiva dello 0,3% su mese (rispetto al +0,3% atteso e al +0,5% registrato il mese precedente) e del 2,8% su anno (+2,9% il mese precedente, +2,8% le attese).
Il dato non dovrebbe avere particolari risvolti per le scelte della Fed: i mercati si aspettano che il FOMC rimanga nuovamente in attesa quando rilascerà la sua decisione il 1° maggio, per poi
iniziare a tagliare i tassi nella riunione dell'11-12 giugno. Secondo il FedWatch Tool del CME, gli operatori vedono una probabilità del 63% per un taglio di almeno 25 punti base a giugno, in diminuzione rispetto al 75% di una settimana fa.
Ieri,
S&P 500 e Dow Jones Industrial Average hanno chiuso su
nuovi record.