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Che cos'è l'Autostrada Quantistica che dovrebbe partire dal Porto di Trieste

Economia, Scienza e tecnologia
Che cos'è l'Autostrada Quantistica che dovrebbe partire dal Porto di Trieste
(Teleborsa) - Verso la fine del 2022 si è cominciato a parlare di una futuristica “Autostrada Quantistica” che dovrebbe partire dal porto di Trieste. Di recente la notizia è tornata in voga per via dei recenti investimenti che Open Fiber ha pianificato nel Friuli Venezia Giulia, offrendo una sorta di testa di ponte per la partenza di questa operazione. Quando si parla di quanti è difficile mettere a fuoco con cosa si abbia a che fare, dal teletrasporto alle realtà parallele, passando magari per il gatto di Schrodinger.



Da Bit a QuBit

Che cos'è quindi una “Autostrada Quantistica”? In realtà non è niente di fantascientifico, ma anzi è un concetto di forte attualità e che, nel prossimo futuro, renderà estremamente più sicuro tutto il nostro apparato tecnologico, dalle transizioni bancarie alle semplici comunicazioni online. Ma cosa c'entra il porto di Trieste, la fibra ottica, l'università di Bologna e l'ex presidente Mario Draghi in tutto questo? Andiamo per gradi.

Il computer quantistico è la prossima evoluzione del computer. Le ricerche in questo senso partono nel 1994, ma solo nel 2019 Google riesce a creare un primo prototipo, in grado di risolvere un calcolo, che nella computazione tradizionale richiederebbe 10.000 anni, in soli 200 secondi (nello stesso anno anche IBM propone un primo modello commerciale, ma la notizia ha avuto molta meno risonanza). Negli ultimi 4 anni le evoluzioni del computer quantistico sono state numerosissime, e sebbene un “personal computer quantistico” sia un'idea ancora piuttosto remota, esistono già delle realtà commerciali che offrono ai propri clienti la potenza di calcolo dei quanti, tra cui la stessa IBM e il centro di ricerca olandese QuTech.

Se è vero che la rivoluzione del QuBit (il “bit” quantistico, ovvero la misura minima di informazione gestita dai computer) apre grandi possibilità, è vero che apre anche la porta a grandi rischi, ed il più immediato è legato alle cryptovalute: se ad oggi “rompere” la crittografia di un Bitcoin è tecnicamente impossibile, in un prossimo futuro utilizzando la tecnologia quantistica sarà non solo possibile, come riferisce Johann Polecsak, CTO di QAN Platform, ma anche incredibilmente semplice. Se questo vale per i Bitcoin, vale anche per tutte le altre piattaforme di crittografia, dalle transazioni bancarie alle firme digitali.

Non dobbiamo preoccuparci nell'immediato (anche se “l'immediato” in termini informatici può corrispondere a tempi decisamente ridotti), considerato che il computer quantistico è ancora oggetto di ricerca, ma è sicuro che a brevissimo vedremo il Qubit all'interno di applicazioni commerciali “di massa”.

L'Autostrada Quantistica

Se da un lato quindi la tecnologia quantistica rischia di rendere le attuali crittografie obsolete, dall'altro offre un livello di protezione inimmaginabile con il bit tradizionale. Ecco quindi che si rende necessario creare una “Autostrada Quantistica” per consentire alle informazioni all'interno dei QuBit di viaggiare nel migliore dei modi, praticamente all'interno di una cassaforte inviolabile (almeno per gli anni a venire), e la fibra ottica è esattamente il mezzo ideale per raggiungere questo scopo. L'idea è venuta ad un team di ricerca dell'università di Chicago, pare in semi clandestinità, ed in poco tempo ha stimolato investimenti in tutto il mondo, oltre ad aver stimolato l'assegnazione del premio Nobel per la Fisica ad Alain Aspect, John Clauser e Anton Zeilinger, pionieri dell'informatica quantistica.

La sicurezza informatica sarà cruciale nel prossimo futuro all'interno delle politiche difensive di ogni paese, come sottolineato dall'ex presidente Mario Draghi in uno dei suoi ultimi discorsi al senato, definendo l'informatica quantistica una “sfida per l'Europa”.
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