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G20 Salute al via in India: "Sull'Ucraina non c'è accordo"

Ministri riuniti anche domani, si lavora a dichiarazione finale

Economia
G20 Salute al via in India: "Sull'Ucraina non c'è accordo"
(Teleborsa) - Ha preso il via oggi, nella città indiana di Gandhinagar, la prima giornata di lavori del G20 Salute. "La salute è la ricchezza suprema e con una buona salute ogni compito può essere portato a termine", ha detto il premier dell'India, Narendra Modi, accogliendo i ministri della piattaforma multilaterale con le parole di un proverbio in sanscrito. "È imperativo porre la salute al centro del processo decisionale globale" e "rafforzare i sistemi sanitari per anticipare, preparare e rispondere alle future emergenze sanitarie insieme, poiché il mondo è oggi profondamente interconnesso", ha sottolineato Modi, auspicando un'assistenza sanitaria capace in tutto il mondo anche di "abbracciare la medicina tradizionale" e caratterizzata dalla "partecipazione pubblica".



I lavori nella città dello Stato federato indiano del Gujarat proseguiranno anche domani e ci si aspetta che i ministri concordino una dichiarazione congiunta finale. L'Italia è rappresentata al tavolo dall'ambasciatore italiano in India, Vincenzo de Luca. Si tratta dell'ultimo incontro ministeriale prima del vertice dei leader del G20, in programma il 9 e 10 settembre a Dehli.

Finora i ministri della Salute del G20 hanno raggiunto l'accordo su tutte le parti delle conclusioni finali che saranno adottate domani, "ad eccezione – ha fatto sapere il ministro indiano della Salute, Mansukh Mandaviya, a margine dei lavori – di un paragrafo geopolitico sull'Ucraina". La mancata intesa, secondo quanto si apprende, è dovuta alla contrarietà di Russia e Cina di inserire nel testo i paragrafi 3 e 4 relativi alla condanna della guerra in Ucraina come formulati e concordati dai leader del G20 all'ultimo summit a Bali. Secondo la linea negoziale assunta dal novembre scorso, i riferimenti dovrebbero essere inseriti in tutte le dichiarazioni finali adottate al termine delle ministeriali del G20. Mosca e Pechino si sono tuttavia più volte dissociate, facendo inserire nei testi finali una nota a piè di pagina per esprimere la loro opposizione.

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