(Teleborsa) - Nello scenario di base di
Intesa Sanpaolo, le
emissioni nette di Titoli di Stato italiani dovrebbero essere
prossime allo zero nel periodo settembre-dicembre 2023 (circa 2 miliardi di euro), dopo le emissione nette per 98 miliardi di euro del periodo gennaio-agosto. Si tratterebbe del risultato di emissioni lorde pari a circa 144 miliardi di euro e redemption per 143 miliardi di euro. Lo si legge in una ricerca firmata da Chiara Manenti, Fixed Income Strategist della banca italiana.
La previsione presuppone: nuovi BTP a 7 e 10 anni già annunciati nel programma del 3Q23; nuovo BTP a 5 anni a ottobre; un nuovo BTP a 15 anni da parte by syndicate di grandi dimensioni (8 miliardi); un
nuovo benchmark BTPei; un
global bond in USD di taglia media (3,5 miliardi); un'emissione rivolta agli
investitori retail, BTP Italia o BTP valore di grande dimensione (8 miliardi).
Nella
peggiore delle ipotesi, il Tesoro potrebbe: aumentare l'offerta di BOT e BTP a breve termine, entrambi negativi nel caso più favorevole; offrire
due nuovi bond per gli investitori retail; spingere per ottenere la quarta tranche dei fondi UE; fare ricorso all'asta riservata agli Specialisti.