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Settore Energia – Mercato in crescita, trainato da inflazione e aumento domanda

Energia, Finanza
Settore Energia – Mercato in crescita, trainato da inflazione e aumento domanda
(Teleborsa) - Le prospettive di business delle società energetiche restano largamente positive, a fronte di un prezzo dell'energia che ha registrato un'impennata, per effetto delle tensioni geopolitiche, ma soprattutto dell'aumento dell'inflazione, che si è "scaricata" sui prezzi di vendita dell'energia, facendo lievitare il fatturato e gli utili delle società del comparto. Una tendenza così accentuata da costringere il governo ad imporre una tassa sugli extraprofitti delle imprese energetiche, per finanziarie il sostegno alle famiglie ed alle imprese per il pagamento delle bollette. Ma vediamo come si sono mossi i mercati nel 2022.

Le materie prime energetiche

Nel 2022 abbiamo assistito a una forte speculazione sulle principali materie prime e sul prezzo dell’energia elettrica.

I prezzi dell’energia elettrica, nel corso del 2022, sono arrivati fino a un massimo di 870 euro per megawattora e si sono stabilizzati a un prezzo medio di quasi 304 euro per megawattora.

Nei primi mesi del 2023, i prezzi medi sono scesi su valori più accettabili a quota 133 euro per megawattora.

fonte dati GME
DatiPUN (€/MWh)
media
PUN (€/MWh)
min
PUN (€/MWh)
max
Quantità totali
(MWh)
2020 38,92 0,00 162,57 280.179.361
2021 125,46 3,00 533,19 290.400.194
2022 303,95 10,00 870 289.172.233
gen-23 174,49 47,68 295 24.322.437
feb-23 161,07 62,46 272,16 22.677.239
mar-23 136,38 3,02 245 23.710.226
apr-23 133,87 33,40 203,62 2.804.966

La volatilità più alta si è manifestata sui prezzi del gas naturale, sia quello quotato ad Amsterdam, sia quello quotato al Nymex.

Il Dutch TTF natural gas ha toccato un prezzo massimo di 340 euro per megawattora, nel mese di agosto 2022, per poi retrocedere fino ai prezzi correnti visti a 47 euro per megawattora.


Indici e materie primeValorePerf. 3 mesiPerf. 6 mesiMax annoMin annoVolatilità annuale
EURO STOXX Oil & Gas 344,92 0,34% 12,87% 362,55 309,56 25,26%
EURO STOXX Utilities 383,35 6,99% 18,14% 376,02 347,27 17,58%
FTSE Italia All-Share Energy 16.635,19 0,42% 14,6% 18.110,87 14.844,89 24,88%
FTSE Italia All-Share Utilities 33.751,22 6,13% 25,6% 33.411,06 29.576,96 22,51%
Dutch TTF Natural Gas 44,15 -32,1% -72,74% 84,1 37,7 98,64%
Henry Hub Natural Gas 2,1355 -48,58% -68,63% 4,611 1,9683 81,02%
North Sea Brent Crude Oil 84,8391 8,78% -7,25% 89,09 70,12 39,78%
WTI Crude Oil 80,4431 10,44% -6,67% 82,64 64,12 40,59%

L'impennata dell'inflazione

La pandemia appena conclusa e la guerra in Ucraina hanno causato questa speculazione che ha acceso improvvisamente l’inflazione a livello mondiale.

Tuttavia, è opportuno ricordare che, l’aumento dell’inflazione non è dovuto all’improvviso rialzo del prezzo delle materie prime, peraltro già svanito, ma è generato principalmente dall’enorme quantità di liquidità messa in circolazione dalle Banche Centrali e potrebbe continuare in futuro, indipendentemente dall’esito della guerra russa ancora in corso.

Bilanci stellari per le società energetiche

Lo scenario macroeconomico appena delineato, va tutto a vantaggio delle società del comparto energetico, poiché i prezzi di approvvigionamento delle materie prime sul mercato si sono notevolmente ridotti, mentre i prezzi di vendita all’utente finale, e quindi i ricavi, potrebbero continuare a crescere, oppure consolidarsi su prezzi così alti.

Le principali società italiane energetiche hanno chiuso l’anno 2022 con risultati vicino ai massimi della guidance comunicata al mercato. Ricavi e utili in crescita, rendono questi titoli molto appetibili per gli investitori istituzionali, anche in virtù dei dividendi che saranno distribuiti e della rischiosità che, per ora, sembra essere abbastanza equilibrata.


SocietàRicavi 2022 (mil. €)Var % vs 2021EBITDA 2022 (mil. €)Var % vs 2021
ENEL 140.517 63,9% 19.918 15,6%
ENI 133.440 71,6% 17.510 41,9%
A2A
23.166 101% 1.505 5%
ITALGAS 1.555,9 13,5% 1.101,3 9,2%
HERA 20.082 90,3% 1.295 6,2%
ACEA 5.138,2 29,4% 1.305 3,9%
IREN 7.863 58,7 1.054,7 3,8%



TitoloPrezzo (€)Capitalizzazione (€)BetaPerf. 3 mesiPerf. 6 mesi
ENEL 5,774 54.958.021.784 0,6282 5,23% 29,36%
ENI 13,516 43.319.649.119 0,2522 -0,44% 17,12%
A2A 1,514 4.499.478.559 0,5056 15,88% 44,26%
ITALGAS 5,81 4.373.565.089 0,4596 8,4% 16,08%
HERA 2,672 3.708.206.706 0,4313 -0,6% 18,07%
ACEA 12,97 2.707.529.256 0,3775 -3,50% 15,19%
IREN 1,833 2.226.804.238 0,5212 15,36% 26,59%



TitoloP/EDividend YieldImporto dividendo 2022
(€ per azione)
ENEL 23,4 7,16% 0,40
ENI 3,37 6,56% 0,66
A2A 12,59 6,16% 0,0904
ITALGAS 11,24 5,61% 0,317
HERA 14,8 4,82% 0,125
ACEA 9,86 6,55% 0,85
IREN 9,97 6,26% 0,11


Lo scenario per il 2023

Le previsioni per il 2023, vedono ancora una crescita sostanziale dell’andamento dei consumi di energia elettrica e del gas e un aumento della volatilità sul mercato delle materie prime.

I titoli azionari del comparto energetico italiano sono ancora sottovalutati e potrebbero offrire, nel breve periodo, capital gain superiori al 10%, con acquisti mirati, nelle fasi di debolezza del mercato azionario.
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