Facebook Pixel
Milano 9:15
33.081 -1,04%
Nasdaq 25-nov
20.805 0,00%
Dow Jones 25-nov
44.737 +0,99%
Londra 9:15
8.254 -0,46%
19.268 -0,71%

Nuovo ok dal Tribunale di Napoli per la ristrutturazione del debito

Economia
Nuovo ok dal Tribunale di Napoli per la ristrutturazione del debito
(Teleborsa) - Il Tribunale di Napoli ha omologato un nuovo accordo di ristrutturazione del debito. L’omologa riguarda un piano di risanamento di un’impresa che opera in virtù di apposita concessione ministeriale, nel settore delle procedure giudiziali. La società si è affidata a Ezio Stellato (advisor fiscale e finanziario, responsabile delle politiche fiscali dell’Istituto Milton Friedman) e Daniele D’Ambrosio (attestatore del piano di risanamento e presidente della Commissione Imposte Dirette e Indirette dell’Odcec di Napoli). Entrambi sono stati i protagonisti di questo percorso, coadiuvati dall’advisor legale Antonio Pio Morcone.

I professionisti hanno proposto ed attestato un piano di risanamento che prevede un accordo che tutela un’azienda in difficoltà e allo stesso tempo i suoi creditori, superando ampiamente la percentuale del 60% dei creditori coinvolti dalle trattative; l’insieme infatti dei debiti oggetto di accordo ammonta ad euro 3.227.239 a fronte di debitiestranei” a detto accordo per euro 357.883. L’intesa è stata omologata dalla VII sezione del Tribunale di Napoli, presieduta da Gianpiero Scoppa, e ha raccolto la soddisfazione di tutti. “Queste procedure sono fondamentali per aiutare le aziende, i creditori, l’economia generale ma anche le casse dello Stato. Quest’accordo favorisce anche le casse degli enti previdenziali, a favore dell'Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia della Riscossione nella misura del 27,50% e a favore dell'Inps nella misura dell'87,50%”, dichiarano i commercialisti partenopei Stellato e D’Ambrosio, ‘paladini’ dei sistemi alternativi alla liquidazione per la risoluzione delle difficoltà per le imprese italiane.

“Intanto il ministero delle Giustizia ha rinviato al Consiglio dei Ministri il testo definitivo che, finalmente, prevede la possibilità di transigere i debiti erariali e previdenziali nell’ambito della composizione negoziata. Si rammenta - sottolineano Stellato e D’Ambrosio - che l’istituto della composizione negoziata, secondo l’attuale formulazione, prevede la possibilità di negoziare il debito sociale nei confronti di tutti i creditori, escludendo dalle trattative i debiti di cui sopra e rinviando ad altro istituto, la transazione fiscale nell’ambito delle trattative che precedono gli accordi di ristrutturazione, la definizione agevolata delle pretese erariali e previdenziali. Ebbene, tale esclusione e la previsione esclusiva di una riduzione del terzo delle sanzioni accessorie in debiti fiscali e contributivi, hanno di fatto limitato l’utilizzo della composizione negoziata, relegandola spesso al ruolo comprimario delle altre forme di risoluzione del rischio e dell’insolvenza prevista dal C.C.I.I.

"La composizione negoziata, al pari degli accordi di ristrutturazione ma con diverse e più semplici modalità di accesso alla procedura, è uno strumento extra-giudiziale (se si escludono le misure di protezioni eventualmente invocabili dall’istante) che favorisce la libera iniziativa delle parti nella ricerca dei più profittevoli accordi tra le parti in alternativa alla liquidazione giudiziale dell’azienda – hanno aggiunto –. La risoluzione delle difficoltà delle aziende, evitando l’alternativa liquidatoria, è uno dei ‘mantra’ della riforma dettata dal nuovo Codice della crisi d’impresa. Gli strumenti proposti dalla norma rappresentano spesso una strada complessa impervia e tortuosa, fatta di intuizione, trattative, reciproche concessioni, ma allo stesso tempo efficace ed efficiente per determinare la miglior soluzione per imprese, fisco e contribuenti sono capaci di dimostrare che anche nelle situazioni più complicate - concludono i due commercialisti - si possono individuare soluzioni virtuose a supporto tanto delle aziende che dei creditori, pubblici e privati”.
Condividi
```