(Teleborsa) - Circa l’80% dei
manager intervistati ha dichiarato di avere attese positive o neutre nel confronto con le altre
asset class, per il comparto retail, ed oltre un terzo afferma di aver cambiato strategia di approccio e investimento, con una propensione per il 30% degli stessi ad effettuare
investimenti per oltre 100 milioni di euro ciascuno nei prossimi 12 mesi, a testimonianza di un ritorno di appeal del comparto e delle performance positive dei retailer all’interno dei centri commerciali.
È quanto emerge dalla seconda edizione dell’
EY Retail Property Investments Barometer, sondaggio annuale condotto dal dipartimento
Strategy and Transactions di
EY, volto a valutare la percezione e la fiducia nell’asset class Retail all’interno del mercato immobiliare italiano, con l'obiettivo di cogliere il sentiment riguardante le strategie di investimento e gestione, nonché le prospettive future del comparto.
Avvalendosi della collaborazione del
Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC), EY ha coinvolto nella rilevazione i vertici delle principali società immobiliari, società di gestione di fondi e di asset immobiliari ed investitori finanziari del settore rappresentanti più di
20 miliardi di euro di assets retail in proprietà o gestione sul territorio italiano, raccogliendo importanti feedback sull’andamento del mercato retail in Italia, sulla loro percezione dell’asset class retail e sulle strategie di investimento e valorizzazione.
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Marco Daviddi, Strategy and Transactions Markets Leader Europe West di EY: "La nostra indagine conferma una rilevante inversione di tendenza da parte degli investitori verso il comparto immobiliare retail, con meno del 20% degli intervistati che ha evidenziato dubbi sulla sua attrattività. Del resto, circa l’80% degli intervistati ha registrato un miglioramento della performance operativa attraverso una combinazione di riduzione di spazi sfitti e incremento dei canoni. Gli investitori continuano a prediligere nelle scelte di investimento i Retail Park (39%) e i cosiddetti Big Boxes (32%), privilegiando i prodotti core, ma con un approccio opportunistico. Tra i criteri di investimento, infatti, vengono evidenziati la solidità del bacino di utenza e la stabilità dei flussi. Colpisce la consapevolezza degli operatori sull’importanza di continuare il percorso di valorizzazione e trasformazione delle strutture, per mitigare i rischi e mantenere quote di mercato; con la previsione di destinare in media un ammontare pari al 35% del valore degli asset detenuti a interventi di valorizzazione, di cui il 50% per interventi di efficientamento energetico e in ambito ESG".
Permangono, quindi, le sfide del settore ma il quadro generale e sentiment degli investitori e dei proprietari dei centri si conferma positivo.
Luca Lucaroni, Vice Presidente Vicario del CNCC, aggiunge: “I risultati della survey confermano il deciso miglioramento del sentiment degli investitori verso l’asset class retail che rimane centrale nella strategia di asset allocation immobiliare anche nei piani di investimento del 2025. Performance positive dei retailer, crescita dell’occupancy e rendimenti più elevati rispetto alle altre asset class sono i punti di forza per chi sceglie di investire nel retail, tornato ad essere attrattivo nell’ultimo anno e che ci aspettiamo continui ad esserlo anche nei prossimi 12 mesi. Come Industria, sarà sicuramente importante proseguire nella valorizzazione degli asset con un approccio innovativo e sempre più guidato da digitalizzazione e sostenibilità, intercettando le richieste degli investitori che prediligono strutture con forti bacini d’utenza, footfall stabili e piani di efficienza energetica che consentano di ridurre i costi operativi”.