(Teleborsa) -
Emak, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nei settori dell'outdoor power equipment, delle pompe e del water jetting, ha chiuso il
primo trimestre del 2022 con
ricavi consolidati pari a 190,2 milioni di euro, rispetto a 162,9 milioni di euro del pari periodo dell'esercizio precedente, in crescita del 16,8%. L'incremento deriva dalla crescita organica per il 14,5%, dall'effetto dei cambi di traduzione per l'1,6% e dalla variazione dell'area di consolidamento per lo 0,7%.
L'
EBITDA adjusted è stato pari a 27,3 milioni di euro (14,4% dei ricavi) rispetto a 26,4 milioni del pari periodo 2021 (16,2% dei ricavi). L'aumento dei costi delle materie prime, dei costi energetici, dei trasporti e degli altri costi operativi è stato parzialmente compensati dall'aumento dei prezzi di listino. L'
utile netto è stato pari a 16,9 milioni di euro, contro 15,3 milioni di euro del pari periodo 2021. La
posizione finanziaria netta passiva si attesta a 192,9 milioni di euro, rispetto a 148,4 milioni al 31 marzo 2021 e 144,3 milioni al 31 dicembre 2021.
Nonostante le criticità del periodo, "che determinano una
ridotta visibilità sulla domanda per i prossimi mesi", il management di Emak si dice "confidente che, grazie al portafoglio ordini già acquisito, il fatturato del primo semestre possa registrare un
trend di crescita positivo rispetto ai primi sei mesi del 2021, mantenendosi quindi a livelli record rispetto ai risultati storici".
In relazione al conflitto tra
Russia e Ucraina, viene ricordato che il gruppo ha una società controllata con sede a Kiev (Epicenter LLC), e che l'area coinvolta dal conflitto ha rappresentato circa il
3% del fatturato consolidato nell'esercizio 2021. "Il gruppo continua a monitorarne gli sviluppi per minimizzare gli impatti sulle proprie attività", viene sottolineato.