(Teleborsa) - La presidente della Banca Centrale Europea,
Christine Lagarde, ha dichiarato che la Banca Centrale Europea non raggiungerà il suo obiettivo di riportare l'inflazione al 2% prima della fine del 2025. "Le nostre ultime proiezioni mostrano che le
pressioni inflazionistiche dovrebbero moderarsi e che l’inflazione raggiungerà il nostro obiettivo entro la fine del 2025. Si prevede che scenderà dal 5,6% nel 2023 al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025", ha spiegato nel suo intervento in audizione alla Commissione per gli Affari economici e monetari del Parlamento Europeo.
"L’inflazione complessiva ha continuato a diminuire rispetto al picco di ottobre dello scorso anno, raggiungendo il 5,2% in agosto, in calo rispetto al 5,3% di luglio – ha sottolineato Lagarde –. L
'inflazione energetica si è ripresa ad agosto rispetto al suo percorso discendente, ma è rimasta negativa al -3,3%. L’inflazione dei prezzi alimentari è scesa dal
picco di
marzo, ma è ancora elevata, attestandosi a quasi il 10% in agosto". "L’inflazione al netto dei
beni energetici e alimentari è scesa dal 5,5% di luglio al 5,3% di agosto", ha aggiunto.
Lagarde ha però spiegato che "allo stesso tempo, le
pressioni interne sui prezzi rimangono forti. L’inflazione dei servizi è ancora sostenuta dalla forte spesa per
vacanze e
viaggi e dall’elevata
crescita salariale. Nel secondo trimestre il contributo del costo del lavoro all’inflazione interna annua è aumentato, in parte a causa della minore produttività. Per contro, il contributo degli utili è diminuito per la prima volta dall’inizio del 2022".
La presidente della BCE ha garantito che Francoforte rimane determinata a garantire che l’inflazione ritorni al suo obiettivo a medio termine del 2% in modo tempestivo. "L’inflazione continua a diminuire, ma si prevede che resterà troppo elevata per troppo tempo. Per rafforzare i progressi verso il nostro obiettivo, all’inizio di questo mese abbiamo deciso di aumentare i nostri
tassi di interesse di riferimento di
25 punti base", ha spiegato.
"Sulla base della nostra
ultima valutazione – ha aggiunto –, riteniamo che i nostri
tassi ufficiali abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo. In ogni caso, le nostre
decisioni future garantiranno che i tassi di interesse di riferimento della BCE. saranno fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario".
Lagarde ha spiegato agli eurodeputati che l’
attività dell’area euro è rimasta sostanzialmente stagnante nella prima metà del 2023 e gli indicatori recenti segnalano un’ulteriore debolezza nel
terzo trimestre. "La minore
domanda di
esportazioni dell’area dell’euro e l’impatto delle rigide
condizioni finanziarie stanno frenando la
crescita, anche attraverso minori
investimenti residenziali e aziendali. Anche il settore dei servizi, che fino a poco tempo fa era stato resiliente, si sta ora indebolendo", ha segnalato la presidente della BCE.
"Finora il
mercato del lavoro è rimasto resiliente nonostante il rallentamento dell’economia, con il tasso di disoccupazione rimasto al minimo storico del 6,4% a luglio – ha aggiunto –. Ma mentre l’occupazione è cresciuta dello 0,2% nel secondo trimestre, la
creazione di posti di lavoro nel settore dei
servizi si sta moderando e lo slancio generale sta rallentando". "Guardando al futuro – ha dichiarato Lagarde –, si prevede che lo slancio economico riprenderà con l’aumento della spesa dei
consumatori e dei
redditi reali, sostenuti dal calo dell’inflazione, dall’aumento dei salari e da un forte mercato del lavoro. Le nostre ultime proiezioni del personale prevedono una crescita dello 0,7% nel 2023, dell’1,0% nel 2024 e dell’1,5% nel 2025 .