(Teleborsa) - "Contro il
caro-energia serve un cap ai prezzi per arginare i fenomeni speculativi, ma a quanto pare questa situazione non viene ritenuta una priorità. La Germania ha stanziato 100 miliardi di euro per aiutare le imprese in questi mesi, la Francia ha messo un tetto al prezzo dell'energia elettrica destinandolo alle aziende, Spagna e Portogallo si sono mosse da sole e hanno fissato un cap al prezzo del gas. L'Italia, invece, ha stanziato solo cinque miliardi di euro. Le imprese hanno compresso le proprie marginalità per cercare di mantenere il consumo finale, ma è chiaro che questa situazione non è più procrastinabile". Questo l'allarme lanciato dal
vicepresidente di Confindustria Giovanni Baroni, presidente nazionale della Piccola Industria, in un'intervista ai microfoni di Mariù Adamo per MattinaLive, in onda su Canale 8.
"I numeri parlano da soli:
un'impresa su due – afferma Baroni – avrà effetti negativi legati al conflitto, nell'ipotesi in cui il conflitto in Ucraina terminasse entro luglio. Se invece la guerra dovesse continuare a lungo, la percentuale aumenterà e coinvolgerà tutte le aziende. Bisogna affrontare i nodi ancora irrisolti la situazione attuale è figlia di una mancanza di visione industriale e al fatto che siamo totalmente dipendenti dall'estero. E poi servono interventi di tipo congiunturale, perché le bollette vanno pagate".