(Teleborsa) -
Le trattative tra Lufthansa ed il governo italiano per ITA Airways sono "sulla buona strada". E' quanto afferma il Ceo della compagnia tedesca
Casten Spohr nella lettera agli azionisti, pubblicata in anticipo dal Gruppo in vista della prossima
assemblea che si terrà il 9 maggio a Monaco.
"I nostri
colloqui con il governo italiano sull'acquisizione di una partecipazione nella compagnia aerea italiana ITA
sono sulla buona strada", afferma Spohr, in un testo del tutto provvisorio in vista dell'assemblea e della scadenza dell'esclusiva il prossimo 12 maggio, che non tiene conto dell'eventualità che sia raggiunta l'intesa prima di quelle due date.
"Con questo passo
vogliamo rafforzare la nostra presenza in Europa. E guadagnare un altro
mercato di grande attrattività per il nostro gruppo", spiega il manager, sottolineando che "l'Italia è la terza economia più grande dell'UE ed anche il terzo principale mercato per la compagnia aerea. L'area metropolitana milanese inoltre è il terzo bacino d'utenza in Europa, dietro Londra e Parigi. La domanda è alta, sia per i viaggi d'affari che per i viaggi di piacere da e per l'Italia".
L'Italia - ha aggiunto Spohr -
"è già il nostro più grande mercato estero dopo gli Stati Uniti".
Nel tentativo di fugare ogni dubbio sull'operazione e di prevenire domande scomode, il Ceo del Gruppo tedesco ha chiarito che
"ITA non va confusa con l'ex Alitalia. La compagnia è stata fondata solo nel 2020. Con 3.900 dipendenti e 70 aeromobili,
è molto ben posizionata su Roma e Milano".
"A seguito della conclusione di un contratto di acquisto e dell'approvazione da parte del Commissione Europea - ha detto il manager - vediamo
buone prospettive per il successo di ITA quale parte del nostro gruppo. Allo stesso tempo, questo passo
renderà ancor più internazionale il Gruppo Lufthansa".
"A nostro avviso, questo è necessario nella competizione globale", rimarca Spohr, evidenziando "una grande dipendenza da un unico quadro normativo molto restrittivo o da uno solo mercato del lavoro ci farebbe rimanere indietro a livello globale".