In questi giorni si parla di rinnovo contrattuale, sembra che ci sia un accordo tra le
organizzazioni sindacali rappresentative, sia nel mondo della scuola che nel pubblico impiego, ed il governo per un aumento di 83 euro lordi che dovrebbero poi risultare al netto 56 euro.
"Certo tutti sono felici, per uno stipendio medio di 1500 euro, di ricevere 56 euro netti ma il problema è, come ricorda sempre Anief la questione dei diritti – così
Marcello Pacifico presidente del sindacato della scuola in un’intervista a Teleborsa - cosa spetta ai lavoratori come diritto? Sicuramente la legge ci dice che per i lavoratori in assenza di una firma di un contratto, hanno diritto ad un’
indennità di vacanza contrattuale che è fissata appunto dalla legge nel 50% del costo dell’inflazione".
"Ecco che se andiamo a misurare l’inflazione che è cresciuta in questi anni, da quando c’è stato il blocco, dal 2008 al 2015, vediamo che l’inflazione è cresciuta di 14 punti, quindi vorrebbe dire che
dobbiamo avere sette punti di aumento in stipendio, mensili, da settembre 2015. In assenza della firma del contratto uno stipendio medio di 1500 euro significa 105 euro netti che dovrebbero entrare nella busta paga dei lavoratori da settembre 2015. Quando si firma il contratto, ce lo hanno insegnato nel privato ma ce lo insegnano anche i nostri sindacalisti nel pubblico, si va a recuperare l’altra parte dell’aumento del costo dell’inflazione. Quando lo stato ha i soldi, quindi la cifra dovrebbe raddoppiare per arrivare a 210 euro netti ovvero 320 euro lordi, quindi un contratto si può firmare solo ed esclusivamente se lo Stato mette a disposizione
320 euro lordi al netto degli 83 euro che vorrebbe mettere”.
E’ una vera e proprio lezione quella del presidente Pacifico che dettagliatamente spiega ogni passaggio "ciò significa che se al momento il contratto viene firmato, questo
CCNL rinnovato, darebbe
quattro volte in meno dei soldi che spetterebbero a tutti i lavoratori. Per questo
se Anief diverrà rappresentativo con le prossime elezioni RSU nel 2018, noi diremo no a questa firma del contratto, cercheremo di convincere gli altri a non firmare questo contratto e avvieremo le diffide, come già stiamo facendo, per sbloccare l’indennità di vacanza contrattuale e far avere da settembre 2015,
210 euro netti, in attesa di avere altri
105 euro netti quando si firmerà il contratto".
"