In un’intervista con il
presidente Anief Marcello Pacifico, affrontiamo il delicato tema delle
pensioni.
"Finalmente è arrivato il primo tribunale, quello di Palermo, che ha sollevato questione di legittimità costituzionale della legge 109 del 2015, voluta dal governo Renzi per ottemperare alla sentenza della Corte Costituzionale che aveva dato il via libera allo sblocco delle perequazioni delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps per il biennio 2012/2013".
Esordisce così il presidente Anief che prosegue l’intervista spiegando bene cosa è avvenuto.
"Secondo
i giudici, il governo non ha rispettato, anzi ha
eluso la sentenza della Corte Costituzionale, addirittura ha più che raddoppiato il
blocco delle aliquote, rispetto anche a quanto previsto dal governo Letta per il triennio 2014/2016, e soprattutto ha
violato gli articoli 33,
36 e
38 della Costituzione, di fatto arrivando ad una
perdita del potere di acquisto di 3.000 euro netti".
Prosegue Pacifico "ecco perché, già come Anief in collaborazione con Radamante ma anche con Cisal, abbiamo deciso di
avviare dei ricorsi che sono in corso di deposito".
Secondo il presidente, questa pronuncia di fatto "
incoraggia un’azione risarcitoria e questo perché riteniamo che le nostre pensioni debbano essere adeguate al costo della vita ed è giusto quindi che i pensionati possano recuperare, attraverso i ricorsi, non
solo quanto gli spetta per garantire le loro famiglie ma anche il benessere dell’intero paese".
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