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Mete preferite dai lavoratori a livello globale: Australia in vetta

E l'Italia?

Economia
Mete preferite dai lavoratori a livello globale: Australia in vetta
(Teleborsa) - A livello globale l’Italia si piazza al 12° posto per attrattività lavorativa complessiva, perdendo una posizione rispetto al 2020. In particolare, il paese risulta attrattivo per chi proviene da Argentina (19%), Egitto (11%), Marocco, Romania e Tunisia (10%). Il 72% dei rispondenti al sondaggio ha indicato la qualità della vita come motivo principale, seguito dalla qualità delle opportunità lavorative e dalla cultura accogliente e inclusività (45%), costo della vita (34%) e ambiente family-friendly (33%).

Boston Consulting Group, in collaborazione con The Network e The Stepstone Group, ha realizzato per il quarto anno di seguito la Global Talent Survey, un’indagine sulle preferenze di mobilità lavorativa a livello globale, che ha coinvolto 150 mila persone provenienti da oltre 180 Paesi. I risultati della ricerca, raccolti e analizzati nello studio Decoding Global Talent 2024, evidenziano come nel 2023 un professionista su quattro (23%) abbia cercato attivamente lavoro in altri Paesi. Globalmente, il totale di coloro che sono orientati a trasferirsi all’estero si attesta al 63%, leggermente meno del 66% del 2020 e del 78% del 2018.

La mobilità attiva del 2023 ha registrato un aumento rispetto al 21% del 2018 e del 2020. Il 23% degli intervistati, infatti, si è detto propenso e attivo nella ricerca di un trasferimento, mentre il 21% risulta mobile in modo passivo, quindi non attivo nella ricerca seppur disposto ad un trasferimento. Infine, il 19% considera la mobilità come ultima risorsa.

Tra le mete più ambite, l’Australia si aggiudica il primo posto, un primato che nel 2014 e nel 2018 era stato degli USA e, nel 2020, del Canada. D’altronde i Paesi di lingua inglese e con economie forti continuano a dominare la classifica: al primo posto seguono proprio USA, Canada e UK. Successivamente troviamo diversi Paesi europei (es. Germania e Svizzera) e alcune destinazioni asiatiche come Giappone e Singapore.



Ma cosa rende certi Paesi più attrattivi? Certamente il progresso professionale, ragione specificata dal 68% dei rispondenti che hanno indicato l’Australia e dal 77% di coloro che hanno indicato gli USA. Seguono fattori quali la qualità della vita, il reddito e il costo della vita, la sicurezza e la stabilità, la cultura accogliente e inclusiva, ma anche l’ambiente family-friendly, l’assistenza sanitaria, l’innovazione e la digitalizzazione, così come la facilità di accesso a processi per visti e permessi di lavoro.



“Tra i motivi che spingono i lavoratori a spostarsi in un Paese emergono 2 fattori importanti: la qualità della vita e la qualità delle opportunità di lavoro. Quest'ultima è da qualificare in modo diverso rispetto allo stipendio tout court. Intorno a questo tema ci sono infatti la possibilità di crescita professionale e l'apprendimento applicato alle proprie competenze - afferma Matteo Radice, Managing Director e Partner di BCG. Le scelte dei lavoratori sono sempre più guidate da aspetti della employer value proposition che indirizzano bisogni più emozionali rispetto al passato. Questo emerge anche da altre ricerche: il buon clima aziendale, il rapporto con i colleghi, lo sviluppo delle competenze, la flessibilità nell'organizzazione del lavoro, ad esempio, sono elementi che dieci anni fa non rivestivano la medesima importanza.”





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