(Teleborsa) -
Non si ferma la corsa dell'oro, che oggi ha raggiunto un nuovo
record storico oltre i 2.400 dollari sia sul pronti che sui mercati a termine. Il prezzo spot dell'oro ha raggiunto un picco di 2.400,59 dollari l'oncia, per poi assestarsi poco sotto questo massimo a 2.395,87 USD/oncia.
I
l contratto future per consegna giugno
è balzato a 2.412,95 dollari l'oncia, rispetto ad un massimo di 1.428,05 USD, proseguendo la
performance ampiamente positiva tracciata
da inizio anno che evidenzia un
+16%. A sostenere l'oro concorrono i consueti fattori rialzisti: gli acquisti a piene mani delle
banche centrali per ricostituire le riserve; la debolezza del
dollaro; la prospettiva di una riduzione dei
tassi di interesse da parte della Fed, che se per quest'anno il taglio sarà più lontano e meno incisivo.
I dati dell'
inflazione USA ed i
verbali della Federal Reserve hanno rivelato infatti che la banca centrale USA è rimasta
delusa dalla crescita dei prezzi sopra le attese ed ha deciso di aspettare
più tempo per procedere con un
taglio dei tassi. La BCE invece ha confermato l'aspettativa di un taglio a giugno e quindi non passerà poi molto tempo per un intervento della Fed, ora atteso per il mese di settembre.
C'è poi chi cita come fattore si supporto l'aumento del
debito USA o la minor
concorrenza di asset "alternativi" o altri beni rifugio, come le cryptovalute. Meno coinvolta nel rialzo delle quotazioni la
questione geopolitica, sebbene i conflitti nell'Est europeo e in Medioriente continuino a sostenere in generale i beni rifugio.