(Teleborsa) -
Gli interventi contro il dissesto idrogeologico, pur finanziati,
procedono con estrema lentezza, tanto che
solo un terzo è stato portato a compimento, cosicché
l'ANAC ha deciso di intervenire per fermare ritardi e stop burocratici ed appurare le cause che stanno bloccando i lavori. Lo ricorda
Federcepiìcostruzioni, associazione datoriale che rappresenta oltre 10mila imprese del settore.
IN base ad un report dell'autorità anticorruzione, dal 1999 ad oggi, nonostante siano stati erogati
finanziamenti per un valore di per 17,2 miliardi di euro per realizzare
25.101 progetti, soltanto
il 32,2% di questi è stato
portato a termine.
I disastri sempre più frequenti provocati da frane ed alluvioni, poco o nulla hanno mutato nell’azione politica: negli ultimi anni si è passati
dai 6.595 progetti finanziati nel 2019 agli 8.179 del 2021, ma
negli ultimi due anni (2022 e 2023) ci si è addirittura attestati intorno ad una
media di appena 2.100 progetti all’anno, meno di un terzo di quelli finanziati quattro anni fa.
Il
dato più allarmante concerne però l’ultimazione degli interventi: dell’intera mole dei progetti finanziati in quattro anni,
appena il 32,2% è stato portato a termine: meno di uno su tre (8.073). Un
ulteriore 10,6% di interventi è ancora
in fase di esecuzione, 114 sono stati aggiudicati, mentre per il
37,8% del totale (ben 9.843 progetti) si sono
perse le tracce. Gli ultimi 4.348 interventi, infine, sono ancora in fase di progettazione.
Tra le regioni che hanno ricevuto più fondi in tutti questi anni figurano la
Campania con 1,5 miliardi di euro, la
Lombardia e la
Sicilia (entrambe con 1,4 miliardi) e la
Calabria (altri 1,3 miliardi). Seguono il
Lazio (1,2) e poi
Piemonte e Toscana (un miliardo ciascuno).
"Apprendiamo con soddisfazione che l’Autorità Anticorruzione ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva dettagliata, regione per regione, su questi incresciosi ritardi, nel tentativo di accertare le cause di blocco dei lavori, e favorirne la ripartenza affiancando le regioni nella risoluzione delle procedure più complesse", commenta il presidente nazionale di Federcepicostruzioni,
Antonio Lombardi, aggiungendo "denunciamo da tempo la farraginosità dei percorsi, delle autorizzazioni e delle procedure in tema di dissesto:".