(Teleborsa) -
L'Eurogruppo ha deciso, si al MES, no agli Eurobond. E scoppia la
polemica politica in Italia, non solo dal fronte dell'
opposizione (Lega e destra), ma anche all'interno delle forze che compongono la
maggioranza, in particolare il
Movimento 5 Stelle, che ha guardato al Fondo salva-Stati con estrema contrarietà.
Sono gli albori di una crisi di Governo? La scelta di Conte e Gualtieri di cedere al pressing del Nord Europa, almeno in parte, potrebbe creare una frattura fra i Cinquestelle e Palazzo Chigi? Con l'emergenza sanitaria in corso e la crisi economica che ne scaturisce sembra alquanto
improbabile che il M5S possa aprire una crisi di Governo, ma i malumori serpeggiano dentro e fuori il Governo.
A questo proposito, il leader politico del M5S,
Vito Crimi, a Radio 1, ha chiarito che
"il MES non è stato attivato. Chi lo dice fa male al Paese". "
Noi non accettiamo il MES perché le condizioni non ci sono", ha ribadito Crimi, aggiungendo che il Fondo salva-Stati, anche nella nuova formulazione si rivela "
non idoneo ad affrontare la crisi: non adesso ma nel futuro. Certo potremmo avere un atteggiamento opportunistico, procediamo ora, poi un domani si vedrà: ma non lo faremo".
E assieme ai mal di pancia dei Cinquestelle si prepara la prevedibile
sommossa delle opposizioni. "MES approvato?!? Inorridisco e chiederemo le dimissioni di un ministro dell'Economia che ha svenduto il nostro Paese", commenta il leader leghista
Matteo Salvini su Twitter. Gli fa eco la leader di fratelli d'Italia,
Giorgia Meloni, che commenta: "Hanno vinto i diktat di Germania e Olanda. Non permetteremo a nessuno di banchettare sulla nostra Nazione. Fratelli d'Italia farà di tutto in Parlamento per scongiurare questo atto di alto tradimento".
Quelle dell'opposizione - replica il Ministro dell'Economia,
Roberto Gualtieri - "sono
accuse grottesche: forse Salvini e Meloni ignorano che Mes già esiste, e che ci sono le condizionalità, cioè il controllo della troika". Il
MES approvato dall'Eurogruppo - ha spiegato a UnoMattina
- è uno
strumento diverso da quello conosciuto sinora, a partire dall'
assenza di condizionalità, e prevede una linea di liquidità sino al 2% del PIL. Sugli
Eurobond ha poi chiarito il vertice di ieri e una prima "battaglia" e che
"ora dobbiamo vincere la partita in Consiglio europeo".