(Teleborsa) -
Il 2020 si apre con vendite al dettaglio stagnanti, sia in valore sia in volume, sintesi di andamenti piuttosto diversificati tra i principali settori merceologici. A gennaio 2020, le vendite al dettaglio segnano una
variazione congiunturale nulla in valore e un lieve aumento in volume (+0,1%). E' il quadro tracciato dall
'Istat nell'ultimo rapporto mensile sul comercio al dettaglio.
Segna una
crescita marcata il comparto alimentare (+0,8%), registrando la variazione congiunturale più ampia, in valore, dal giugno dello scorso anno, quando si registrò un incremento dell'1,6% in valore e dell'1,7% in volume. Al contrario, le
vendite dei beni non alimentari mostrano una nuova flessione (
-0,4% in valore e -0,3% in volume), dopo l'aumento dello scorso mese.
Nel
trimestre novembre 2019-gennaio 2020, le vendite al dettaglio registrano una
variazione positiva dello 0,1% in valore e dello 0,3% in volume rispetto al trimestre precedente. Sono in aumento sia le vendite dei beni alimentari (+0,4% in valore e +0,2% in volume) sia le vendite dei beni non alimentari (+0,1% in valore e +0,2% in volume).
Su base tendenziale,si registra una crescita dell'1,4% in valore e dell'1,3% in volume. Aumentano sia le vendite dei beni alimentari (+1,9% in valore e +1,1% in volume) sia le vendite dei beni non alimentari (+1,0% in valore e +1,6% in volume).
Per quanto riguarda i beni non alimentari, – scrive l'Istat – si registrano variazioni tendenziali positive per quasi tutti i gruppi di prodotti, ad eccezione dei prodotti farmaceutici (-1,8%) e cartoleria, libri, giornali e riviste (-0,4%). Gli aumenti maggiori riguardano prodotti di profumeria, cura della persona (+3,3%) e Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+2,1%).
Rispetto a gennaio 2019,– conclude il Rapporto – il valore delle vendite al dettaglio aumenta del 2,3% per la
grande distribuzione e diminuisce dello 0,2% per i
dettaglianti. In aumento il
commercio elettronico (+15,8%).