(Teleborsa) -
Moody's ha rivisto al rialzo il rating sul Gruppo MPS in una condizione
standalone (autonoma), portandolo da "Caa1"
a "B3". Restano
invariati invece i rating a lungo termine sul
debito senior non garantito (Caa1) e sui
depositi (B1). Nel contempo,
l'outlook viene rivisto a "positivo" da "negativo". Il rating sul debito subordinato è stato portato da "Caa2" a "Caa1".
Il giudizio, - fa sapere l'agenzia di rating - trova fondamento nel
miglioramento della qualità degli attivi, in seguito alla cessione di 3,8 miliardi di sofferenze. Ciò ha consentito infatti ad MPS di
abbassare il NPE ratio pro-forma al 12,5% a fine 2019, percentuale che risulta ancora superiore alla media italiana ed europea, ma superiore al target del 12,9% concordato con la Commissione europea e raggiunto con due anni di anticipo.
Il giudizio fa perno anche sui
miglioramenti del profilo di funding della banca, che si è concretizzato in una serie di emissioni ben accolte sul mercato. La maggiore facilità di accesso ai mercati dei capitali - spiega Moody's - consentirà a MPS di rimborsare nei prossimi mesi le obbligazioni senior garantite dal governo italiano (3,2 miliardi) e ridurrà il suo accesso alle aste LTRO della BCE, che risulta fra i più elevati dell'area euro.
Frattanto, la banca senese ha comunicato ieri di aver
rivisto il valore delle DTA (Deferred Tax Assets)
iscritte in bilancio che era pari a 3,1 miliardi al 30 settembre 2019, per
tener conto degli effetti sui futuri redditi imponibili della reintroduzione dell'
agevolazione fiscale ACE (Aiuto alla Crescita Economica), che comporterà per il Gruppo MPS un
importante beneficio fiscale prospettico. Sulla base di stime preliminari,
l'impatto negativo complessivo per il Gruppo MPS derivante dalla revisione del valore delle DTA è stato
quantificato in circa 1,2 miliardi di euro e verrà contabilizzato alla voce Imposte sul reddito di periodo, con corrispondente impatto negativo sul risultato netto del 4° trimestre 2019.