(Teleborsa) - Dopo il trionfo elettorale
Boris Johnson è arrivato a
Buckingham Palace per incontrare la
Regina Elisabetta che gli affiderà l'incarico. Una
vittoria netta quella dei conservatori britannici che, a risultati definitivi, portano a casa
365 seggi su 650 in Parlamento. Pesante sconfitta per il
Labour di
Corbyn che ne ha ottenuti solo
203, nonostante il risultato migliori le proiezioni notturne dell'exit poll, ancor più tragiche. Bene gli indipendentisti scozzesi del
Snp con 48 seggi (+ 13 rispetto al 2017). Non decollano i
LibDem di
Jo Swinson: con 11 seggi ne perdono un rispetto alle elezioni precedenti.
Johnson: dal voto mandato per la Brexit, lo onoreremo - La vittoria elettorale
Tory di ieri è stato
"un mandato per la Brexit, che noi onoreremo entro il 31 gennaio", ha detto BoJo, visibilmente soddisfatto, di fronte a Downing Street nel discorso di vittoria, ringraziando gli elettori - in particolare nei collegi che non avevano mai votato Tory "in 100 anni" - e impegnandosi a "lavorare senza risparmio" anche per una programma di politica interna su temi come sanità, sicurezza "fine dell'austerità". Promesso rispetto per
"i sentimenti di chi non ci ha votato" e dell'elettorato
pro Remain.Brexit: von der Leyen, non è fine ma nuovo inizio - Animi distesi anche dalle parti di
Bruxelles, quasi rasserenata dalla definizione finalmente di un
orizzonte chiaro che spazza via le
incertezze degli ultimi tre anni. Il tempo per il negoziato sulla partnership col Regno Unito a disposizione
"è una vera sfida, ci dobbiamo mettere al lavoro al più presto possibile, ma trarremo il massimo dal minimo" per arrivare ad "una relazione senza precedenti".
Questa non è la fine di qualcosa, ma è l'inizio di eccellenti relazioni tra buoni vicini". Queste le parole della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Processo a Corbyn - Dopo
Theresa May, la
Brexit miete un'altra illustre vittima. Se, infatti, quella di
Jhonson è stata definita da più parti una "vittoria capolavoro", stesso non può dirsi per il rivale
Jeremy Corbyn. Già nella notte, man mano che iniziavano ad arrivare risultati disastrosi per il Labour disegnando i contorni di una sconfitta senza precedenti, in tanti erano scesi in campo per chiedere le sue dimissioni immediate. Dopo aver ammesso “il deludente risultato” elettorale, lui stesso ha evocato le dimissioni. "Il comitato nazionale esecutivo (Nec)
si riunirà nel prossimo futuro e deciderà", ha detto Corbyn incalzato
sui tempi dell'avvio delle procedure per l'elezione di un nuovo o di una nuova leader del Labour. "Sarà al principio dell'anno prossimo", ha puntualizzato.