(Teleborsa) - L'ondata di
maltempo fa salire il conto dei danni all'agricoltura che per effetto dei cambiamenti climatici con gli eventi estremi ha perso più di
14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali. E' quanto afferma la
Coldiretti, sulla base dei dati del Crea, nel fare il un primo bilancio della devastazione provocata nelle campagne dal gelo e dalla neve nell'Italia del centro sud dove sono state raggiunte temperature del tutto anomale.
"Siamo di fronte - sottolinea la
Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Siccità e bombe d'acqua con forti piogge a carattere alluvionale, ma anche gelate estreme e picchi di calore anomali si alternano lungo l’anno e lungo tutta la Penisola.
Dalla Puglia alla Basilicata, dalle Marche al Lazio, dall'Abruzzo al Molise, dalla Sicilia alla Calabria sono decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta. Gravi danni si sono verificati sugli agrumeti così come per i vigneti di uva da tavola che hanno ceduto sotto il peso della neve. Oltre alle verdure pronte per la raccolta, si contano serre danneggiate o distrutte sotto il peso della neve ma stanno morendo anche gli animali perchè bevono acqua ghiacciata o non riescono neppure ad essere abbeverati a causa del congelamento delle condotte idriche mentre le verdure salvate e il latte raccolto viene consegnato con difficoltà per i problemi di viabilità soprattutto nelle aree interne.
Insieme agli agricoltori a pagare il conto dei cambiamenti climatici rischiano di essere anche i consumatori che subiscono gli effetti delle speculazioni in una situazione in
cui i prezzi degli ortaggi aumentano in media del 200% dal campo alla tavola.