(Teleborsa) - L'
agricoltura digitale interessa sempre più attori della filiera agroalimentare, divenendo essenziale per conseguire gli obiettivi di competitività economica e sostenibilità ambientale sanciti dalla politica agricola comunitaria e dal Piano Industria 4.0.
“Il primo, importante segnale del ruolo che il digitale gioca per le imprese agromeccaniche – spiega
Stefano Baldi, project manager di
Nomisma – viene dalla frequenza nell'utilizzo di internet; l’85% dei contoterzisti naviga in rete frequentemente (quotidiana per oltre il 45%); tra l’altro, gran parte delle imprese (78%) dichiara di utilizzare internet per la propria attività da oltre 6 anni mentre circa il 17% gestisce un proprio sito internet a dimostrazione di come ormai si tratti di uno strumento ampiamente consolidato. Più in generale, per comprendere l’attitudine di queste imprese nei confronti del digitale, le prime risposte che abbiamo raccolto mostrano come oltre il 93% dei contoterzisti che utilizzano internet lo fanno per consultare siti di news, di costruttori di macchine o riviste online, un altro 45% dichiara inoltre di scaricare e utilizzare app per
smartphone/tablet e il 38% fa uso di banche date online. Meno diffuso invece è l’impiego di software online o da installare, (rispettivamente il 15% e il 13% dei rispondenti). Infine, è interessante osservare come internet rappresenti il primo strumento con cui le imprese agromeccaniche si avvicinano alle innovazioni più recenti (32% degli intervistati), seguito da vicino dalle prove in campo necessarie comunque per “toccare con mano” i nuovi strumenti di lavoro (30%)”.
“Le ricerche condotte con Nomisma - ha dichiarato
Ivano Valmori, fondatore di
Image Line - ci forniscono un quadro preciso di come l’innovazione tecnologica stia diventando un importante driver di cambiamento della filiera agroalimentare e dei suoi protagonisti. Sono convinto, infatti, che riconoscere il valore della rete, sfruttandone le infinite possibilità, consentirà all'agricoltura italiana di acquisire grandi vantaggi in termini di competitività e sostenibilità”.