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Golpe "sui generis" e subito Erdogan fortissimo. 6000 arresti. Giudici epurati. Accuse agli Usa

Il Presidente turco ha ufficialmente accusato l'imam ex amico e alleato Fethullah Gulen, da tempo rifugiato negli Stati Uniti, di essere l'ispiratore della tentata rivolta contro di lui, chiedendone agli americani l'immediata consegna

Politica
Golpe "sui generis" e subito Erdogan fortissimo. 6000 arresti. Giudici epurati. Accuse agli Usa
(Teleborsa) - Un golpe venuto a fagiolo. Una vera manna caduta dal cielo, perché in meno di 24 ore il Presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha regolato e sta regolando con tutti conti che aveva da tempo in sospeso. All'interno del suo Paese, e anche con i suoi alleati americani che hanno sospeso l'attività aerea antiterroristica in Iraq e nel resto del medio Oriente in partenza dalla base turca di Incirlik. Seimila sarebbero già gli arresti e "altri ne arriveranno". Ed Erdogan accusa gli Usa di aver orchestrato il golpe. Insomma, dal quell'immagine offuscata che aveva e che non lo rendeva certo campione di democrazia, Erdogan con un colpo di spugna ha ripreso in un attimo, almeno all'interno della Turchia, quel prestigio necessario a coronare i suoi sogni fino a ora insoddisfatti di creare una Repubblica presidenziale.

Ora appare come il salvatore della Patria. E anche se non si fosse trattato di un "golpe frallocco" creato ad arte per poi poter regolare i propri conti, il tentativo maldestro di rivolta di quel gruppetto di militari infedeli, o ingannati da qualcuno più alto, quelle insolite quanto strane quattro ore di golpe trasmesse in diretta Tv in ogni parte del mondo mentre del presidente non si aveva nessuna notizia, lo hanno hanno d'incanto proiettato sulla scena con un'immagine nuova, pulita, di campione della democrazia. E se di sceneggiata si fosse trattato, non c'è che da dare del "magnifico" all'Art Director della situazione. Certo, la trasmissione in diretta di un golpe con la Tv occupata dai rivoltosi, e con internet bloccato, non è certo cosa da tutti i giorni.

Erdogan ha ufficialmente accusato l'imam ex amico e alleato Fethullah Gulen, da tempo rifugiato negli Stati Uniti, di essere l'ispiratore della tentata rivolta contro di lui, chiedendone agli americani l'immediata consegna. Gulen è accusato ufficialmente di essere a capo di una "struttura parallela" antigovernativa. Ma gli Usa, per voce del segretario di stato John Kerry, hanno risposto picche, almeno fino a quando la Turchia non fornirà prove schiaccianti.

Ora, con alle spalle un bilancio di 161 morti tra civili e forze governative lealiste, 104 tra i golpisti, 1140 feriti e 2839 militari arrestati, Recep Tayyp Erdogan sta consumando la sua vendetta. Ma si parla di un totale di oltre 6000 arresti tra militari e civili. Con uno stretto giro di vite, e si parla anche di ripristinare la pena di morte. Il Presidente, con la convocazione d'urgenza dell'Hsyk, il Consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri, presieduto dal fedele ministro della Giustizia Bekir Bozdag, ha disposto un ordine di cattura per 9 giudici della Corte Suprema turca. La polizia, sempre su disposizione dell'Hsyk, ha anche arrestato 10 giudici del Danistay, il Consiglio di Stato turco, e che altri 38 componenti sono ricercati. Tra gli arrestati anche il responsabile della base aerea del Sud della Turchia da dove partono gli attacchi contro l?isis.

L'Hsyk ha anche rimosso dall'incarico qualcosa come 2.745 giudici e 5 dei suoi 22 membri, per presunti legami con il nemico Fetullah Gulen. Ma non è tutto. Emessi ordini di arresto per 140 giudici di quella che in pratica è la Corte di Cassazione turca. Il suo Presidente Ismail Rustu Cirit ha assicurato che "tutti i traditori saranno severamente puniti". E il ministro della Giustizia ha lanciato la sua minaccia: "Ci sono circa 6 mila arresti, e ce ne saranno altri 6 mila. Continuiamo a fare pulizia".



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