(Teleborsa) - L'uscita dall'UE potrebbe trascinare la Gran Bretagna in una
nuova recessione. A lanciare l'allarme è il
premier inglese David Cameron, a pochi giorni dal
referendum sulla Brexit. Il primo ministro tenta fino all'ultimo di smontare il fronte pro-Brexit mentre si avvicina l'
appuntamento del 23 giugno, giorno in cui gli inglesi decideranno se restare o meno nell'UE.
L'ultimo
avvertimento sui rischi di un'uscita è giunto dall'Organizzazione mondiale per il commercio (WTO) che ha messo in guardia dal possibile impatto economico al commercio estero britannico. La WTO ha ricordato che il Regno Unito potrebbe ritrovarsi nella condizione di dover rinegoziare gli accordi commerciali con i Paesi dell'UE e con altri 58 stati con cui ha rapporti di libero scambio per effetto dell'appartenenza al mercato unico. Secondo gli analisti, l'uscita della Gran Bretagna potrebbe innescare
forti turbolenze sui mercati globali e, potenzialmente spingere l'economia di Sua Maestà in una recessione.
In un intervento alla BBC, Cameron ha avvertito che in caso di
Brexit,
il Regno Unito "perderebbe un decennio" in termini di crescita, investimenti e spesa sociale.
Intanto gli ultimi sondaggi rilevano che
molti elettori inglesi sono ancora indecisi. L'ultimo, pubblicato dal giornale Observer ha rilevato che con il 44% sarebbero in vantaggio di poco i favorevoli a una permanenza all'interno del blocco europeo, contro il 42% di chi è a favore della Brexit.