(Teleborsa) -
Nessun segnale di ripresa per Piazza Affari e gli altri principali listini europei, tutti in forte calo e ai minimi di molti anni.
La
breve tregua di ieri ha lasciato il posto ad una
nuova ondata di vendite causata dall'
ennesimo crollo delle quotazioni del greggio e da alcune
trimestrali deludenti, in particolare
quella di Societe Generale, che sta trascinando al ribasso tutto il comparto bancario, e di
Rio Tinto, che invece pesa sulle commodities, già provate dal calo delle quotazioni delle materie prime causato dal rallentamento dell'economia globale.
Il timore è che nemmeno le politiche ultra espansive messe a segno dalle maggiori Banche centrali siano in grado di risollevare l'anemica ripresa.
Questa situazione
comincia a preoccupare anche la Federal Reserve. Ieri la Chairwoman dell'Istituto centrale statunitense ha dichiarato che le attuali turbolenze finanziarie potrebbero alla lunga impattare sull'economia USA, senza però escludere ulteriori aumenti dei tassi di interesse nei mesi a venire.
Vuota l'agenda macroeconomica che prevede solo i sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti.
Sul valutario, seduta in lieve rialzo per l'
Euro / Dollaro USA.
Tra le commodities, da rilevare il boom dell'
Oro che
torna bene rifugio per eccellenza.
Resta incandescente lo spread, ora a 160 punti base, con un deciso aumento di 21 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento dell'1,74%. Le
tensioni sulle "periferie" dell'Eurozona ha fatto
risalire anche i rendimenti nell'ultima asta di BTP svoltasi in mattinata.
Tra gli indici di Eurolandia, in apnea
Francoforte, che arretra del 2,36%. Tonfo di
Londra che mostra una caduta del 2%, e di
Parigi, che lascia sul parterre il 2,58%.
Pioggia di vendite sul listino milanese, con il
FTSE Mib che lascia sul parterre il 5,24% portandosi ai
minimi di cinque anni.
Affondano o perdono terreno tutte le Blue Chip di Milano. I più forti ribassi si verificano su
UBI Banca, che
paga la delusione per i risultati del quarto trimestre. La banca ha comunque
chiuso l'esercizio con conti in miglioramento.
A picco anche la
Banca Popolare dell'Emilia Romagna,
Unicredit e
Banca Mps in un comparto che, oltre a soffrire i conti di Societe Generale, torna prepotentemente nel mirino degli investitori.
Anche
Saipem, che
nelle prime ore della mattinata era l'unico titolo a mostrare un lieve rialzo, si arrende alle vendite che stanno travolgendo l'intero settore Oil & Gas per via dei mini greggio.
Bypassato, invece, il credit watch negativo di Moody's.