(Teleborsa) - Il
disagio abitativo è un fenomeno tutt'altro che marginale in Italia.
Sono quasi
1,8 milioni, secondo i primi dati di uno studio che Nomisma sta realizzando per Federcasa, le famiglie in locazione che, versando oggi in una condizione di disagio abitativo (incidenza del canone sul reddito familiare superiore al 30%), corrono un concreto rischio di scivolamento verso forme di morosità e di possibile marginalizzazione sociale.
Si tratta perlopiù di
cittadini italiani (circa il 65%), distribuiti sul territorio nazionale in maniera più omogenea rispetto a quanto le recenti manifestazioni (occupazione di immobili dismessi o inutilizzati nei maggiori centri urbani) spingerebbero a far pensare.
Se non vi sono dubbi che il fenomeno risulti più accentuato nei grandi centri, dall'analisi
non sembrano emergere zone franche, con una diffusione che interessa
anche capoluoghi di medie dimensioni e
centri minori.
"In tale quadro, la dotazione di edilizia residenziale pubblica si conferma del tutto insufficiente, consentendo di salvaguardare appena 700 mila nuclei familiari, vale a dire poco più di un terzo di quelli che attualmente versano in una situazione problematica" sottolinea il Direttore Generale di Nomisma, Luca Dondi.