(Teleborsa) - E' stata fissata per il 17 maggio l'
udienza della Consulta sull'assunzione di 200mila precari abilitati.
Oggi la
Corte Costituzionale ha deciso la data in cui formulerà il proprio parere sulla
richiesta giunta lo scorso 26 novembre dalla Corte di Giustizia di Lussemburgo per mettere la
parola fine al precariato in Italia.
Si tratta di un appuntamento molto atteso, perché solo nelle graduatorie della scuola sono collocati, a vario titolo, circa 350mila supplenti. Tra questi sono interessati 55mila diplomati magistrali, circa 20mila abilitati con TFA (Tirocinio Formativa Attivo) e 60mila PAS (Percorsi Abilitanti Speciali), più diverse migliaia di abilitati con i corsi di Scienze della formazione primaria dopo il 2011. A cui si aggiungono 70mila docenti precari rimasti nelle GaE (Graduatorie ad Esaurimento). In molti casi, spiega il
sindacato della scuola Anief, anche per l’ostinazione del Miur a "non realizzare una seria ricognizione dei posti in organico di diritto".
“Il
parere della Consulta – spiega
Marcello Pacifico, presidente Anief – diventerà anche e soprattutto
determinante per l’esito di migliaia di ricorsi pendenti nei tribunali". L’attesa, più che per i risarcimenti adeguati, sempre più spesso considerati favorevolmente dai giudici, aggiunge il sindacalista, riguarda soprattutto il nodo della stabilizzazione di tutti coloro che, non solo nella scuola, ma in tutto il pubblico impiego, hanno operato nello Stato anche non continuativamente per almeno 36 mesi, con i titoli richiesti, su posti vacanti.