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Scuola, il nuovo anno è iniziato con gli errori di sempre

Economia, Welfare
Scuola, il nuovo anno è iniziato con gli errori di sempre
(Teleborsa) - È iniziato un nuovo anno scolastico, è stata approvata una nuova riforma del comparto istruzione ma, sulla gestione del personale, il Ministero dell'Istruzione (Miur) continua a commettere sempre gli stessi errori.

Per risparmiare sulle mensilità estive, spiega il sindacato della scuola Anief, in questi giorni l’amministrazione centrale ha comunicato agli Uffici scolastici regionali, attraverso due distinte note, una per gli Ata ed una per i docenti, di conferire oltre 20mila posti in supplenza sino alla fine di giugno 2016, quindi con scadenza anticipata di due mesi. Negando, in tal modo, un diritto sacrosanto alla copertura contrattuale fino al 31 agosto 2016, prevista per legge perché si tratta di posti a tutti gli effetti vacanti e disponibili.

Secondo il giovane sindacato della scuola, si tratta di un chiaro danno economico e professionale nei confronti del personale scolastico, costretto a stipulare una supplenza immotivatamente ridotta di 60 giorni.

"Per Anief – spiega il suo presidente, Marcello Pacifico – stiamo assistendo all’ennesima forzatura tesa al risparmio, tutta sulla pelle dei precari della scuola. Nonostante le sentenze della curia dell’Unione Europea sul personale con regolari titoli di accesso e con oltre 36 mesi di servizio svolto, ovvero la stragrande maggioranza da quello collocato nelle graduatorie della scuola, lo Stato italiano non solo continua a fare orecchie da mercante: ora, siamo arrivati al punto che riduce a quegli stessi docenti pure i mesi spettanti per le supplenze".

Il sindacalista avverte che "contro questo abuso" l'Anief ha predisposto apposito ricorso da presentare al giudice del lavoro spiegando che sono interessati tutti i docenti e Ata precari che intendono ottenere il prolungamento del contratto al 31 agosto, anziché al 30 giugno, poiché stipulato su posto vacante e disponibile con relativo recupero degli stipendi non percepiti.

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