(Teleborsa) - Sono
migliaia i posti del piano straordinario di assunzioni, inclusi nella riforma della scuola, che rimarranno vuoti.
Incrociando le disposizioni previste dalla
Riforma della scuola e dal
decreto pubblicato del ministero dell’Istruzione, emerge che su circa la metà delle 102 mila immissioni in ruolo complessive,
3.142 posti non potranno essere coperti per mancanza di aspiranti, sia all’interno delle graduatorie di merito, derivanti dagli esiti dei concorsi a cattedra, sia in quelle ad esaurimento provinciali dove sono collocati gli abilitati ante 2011, si apprende dalla rivista specializzata
Tuttoscuola.
La causa di questa situazione? Il numero complessivo di docenti per talune classi di concorso è inferiore al numero dei posti vacanti rilevati dal Miur e resi noti in questi giorni.
Secondo il sindacato Anief si tratta di un fatto gravissimo, perché
ci sono decine di migliaia di abilitati lasciati fuori, ed è per questo che si prospetta un boom di ricorsi.
"Abbiamo deciso di far
presentare la domanda di ammissione cartacea al piano di immissioni ruolo a tutti gli abilitati oggi fuori dalle Graduatorie ad esaurimento e di merito. Si tratta di docenti che hanno tutte le carte in regola per accedere alle assunzioni, ancora più ora che si è scoperto che vi sono migliaia e migliaia di posti che rimarranno liberi. E che a settembre verranno affidati a questi stessi insegnanti abilitati, sotto forma però di supplenze annuali. Come sindacato, ricorreremo al Tar Lazio contro il decreto attuativo della
Legge 107/2015" annuncia
Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal.