(Teleborsa) - Con l’approdo in Gazzetta Ufficiale, la
riforma della scuola diventa Legge dello Stato ed entra oggi stesso in vigore.
In attesa del supplemento ordinario, programmato per il prossimo 30 luglio, quando si procederà alla ripubblicazione del testo corredato delle relative note di rimando alle norme preesistenti, ma anche in attesa dei decreti attuativi e dell'attuazione delle deleghe, l'
Anief intende avviare di una serie di ricorsi in tribunale.
Il giovane sindacato punta il dito in particolare contro la
procedura della chiamata diretta dagli albi territoriali, contro la
mancata stabilizzazione dei precari con 36 mesi e per risarcimento dovuto, contro la
mancata applicazione almeno dell’indennità di vacanza contrattuale nello stipendio.
I ricorsi interesseranno anche la
non considerata ricostruzione di carriera per intero del servizio pre-ruolo, il
recupero degli scatti, l’
assegnazione provvisoria immediata.
Sarà impugnato anche il decreto sugli organici e sulle “false” assunzioni 2015.
Secondo
Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal, "è davvero probabile che questa riforma non sarà molto gradita dai nostri giudici. Contro quella che è tutto fuorché una Buona Scuola, abbiamo infatti intenzione di avviare un contenzioso storico. Perché all’interno del testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale sono presenti gravi mancanze, troppe incongruenze e alti profili di incostituzionalità".