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Attilio Oliva di Treellle accende la miccia e su La Buona Scuola volano stracci

Economia, Welfare
Attilio Oliva di Treellle accende la miccia e su La Buona Scuola volano stracci
(Teleborsa) - Il presidente dell’associazione Treellle, Attilio Oliva, ha provato il 10 luglio, sulle pagine del sito del Sole24Ore dedicato alla scuola, a prendere le parti del governo difendendo la riforma della scuola messa in campo da Matteo Renzi.

Oliva guida, come si legge sul sito, "una società dell'apprendimento permanente (Life Long Learning), fondata nel 2001, che ha come obiettivo il miglioramento della qualità dell'educazione". Fanno parte del comitato operativo dell’associazione nomi illustri tra cui Luigi Berlinguer, ottantatreenne ex ministro della pubblica Istruzione, Carlo Callieri, industriale ed ex manager FIAT, Carlo Dell'Aringa, ex sottosegretario nel governo Letta, Angelo Panebianco, politologo ed editorialista del Corriere della Sera. Fanno parte del forum degli esperti di Treellle altrettante insigne personalità quali Luigi Abete, ex presidente di Confindustria, Elio Catania, presidente Assinform, Innocenzo Cipolletta, ex direttore generale Confindustria, Umberto Eco, scrittore. Tra i soci fondatori ci sono Federico Confalonieri di Mediaset, Marco Tronchetti Provera, patron di Pirelli, e Maria Grazia Colombo, ex presidente AGeSC.

I nomi citati sono solo alcuni dei tanti che fanno capo all'associazione, comunque, a dare fuoco alle polveri è stato l'articolo del presidente Oliva dal titolo "La bufera sulla scuola italiana: quel che nessuno vi ha detto". In questo testo, piuttosto lungo, il presidente Oliva prende le parti de La Buona Scuola di Renzi e mette in risalto quelle che sono le manchevolezze della scuola italiana colposamente nascoste da sindacati ed insegnanti in protesta. Conclude Oliva dicendo che "Al governo va riconosciuto di aver resistito alle poderose spinte alla conservazione e, pur tra alcune ambiguità, di aver aperto la strada per una scuola più europea".

C’è stata una prima fredda accoglienza della sue parole, quasi che gli altri attori della scuola stessero a guardare da un’altra parte, poi piano piano il popolo del web ha iniziato a dare segno di presenza scatenando una vera e propria corsa, culminata ieri, a confutare le tesi del presidente di Treellle. Anche le associazioni sindacali si sono organizzate per rispondere a Treellle, da loro considerata la vera suggeritrice della riforma renziana, ed il Presidente dell'ANIEF, Marcello Pacifico, ha rilasciato una lunga nota nella quale ribatte punto per punto ai nove del testo di Attilio Oliva contestandogli di avere "l'arroganza di pensare di far digerire all'opinione pubblica questa scelta dannosa, mistificare la realtà è un’operazione inaccettabile. Forse, ancora più pericolosa della prima. Perché si vuole andare ad agire sul pensiero e sulle coscienze di chi su questo provvedimento, stracolmo di norme incostituzionali, ha le idee molto chiare".

Come si vede la riforma governativa è stata approvata, ma data la continua mobilitazione del corpo docente e del personale ATA supportata dai sindacati, le manovre degli organi vicini al governo di far accettare la riforma, la scuola italiana è ancora un campo di battaglia politico e sociale. Ieri sono volati stracci e si può essere certi che continueranno a farlo.
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