(Teleborsa) - La
Riforma della scuola, che ha ricevuto ieri il
via libera definitivo dalla Camera, sul medesimo
testo licenziato dal Senato, rischia di andare a rimpinguare la popolazione dei pendolari o i flussi migratori interregionali.
Le 100 mila assunzioni pubblicizzate scontenteranno molti, anche nelle modalità con cui verranno effettuate.Il sindacato della scuola
Anief, infatti, fatto notare che
solo i primi 36.627 posti sono al sicuro e verranno immessi in ruolo con le modalità attuali, mantenendo anche l'indicazione della preferenza per provincia.
Per l’assunzione degli altri 65 mila insegnanti (10.849 della fase B ed i 55.258 dell’organico potenziato), il comma 100 della riforma prevede che si seguano
modalità diverse, scorrendo l'elenco di tutte le iscrizioni nelle graduatorie. Quindi, il sistema informatico incrocerà le loro preferenze con i posti disponibili, ma in mancanza di questi nelle vicinanze della residenza del candidato al ruolo,
la proposta di assunzione sarà inevitabilmente quella di una sede in una provincia o regione diversa.
E non accettare la proposta di assunzione non sarà possibile. Lo dice il comma 102 della riforma che “in caso di mancata accettazione, nel termine e con le modalità predetti, i soggetti di cui al comma 96 (collocati nelle graduatorie di merito dei concorsi e nelle Graduatorie ad Esaurimento) non possono essere destinatari di ulteriori proposte di assunzione a tempo indeterminato ai sensi del piano straordinario di assunzioni.
I soggetti che non accettano la proposta di assunzione eventualmente effettuata in una fase non partecipano alle fasi successive e sono definitivamente espunti dalle rispettive graduatorie”.
"Per tanti precari di una vera beffa", spiega
Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal, aggiungendo che "saremmo di fronte a un vero ricatto". Speriamo che nella fase attuativa della riforma si aggiusti quanto indicato nella legge approvata.