(Teleborsa) - Quella iniziata oggi, si preannuncia una settimana davvero infuocata per la scuola italiana.
Lo stesso giorno in cui prenderanno il via gli
esami di maturità, che coinvolgeranno oltre un milione di studenti, e, a Palazzo Madama, la VII Commissione procederà alle votazioni su alcuni dei più attesi emendamenti alla
riforma della scuola, il sindacato
Anief tornerà in piazza: prima davanti al Senato, per unirsi alla
manifestazione organizzata da Unicobas, poi si sposterà al Pantheon, dove si unirà ai
Cobas.
I motivi del dissenso, spiega il sindacato della scuola, sono trasversali, talmente evidenti da
compattare la protesta come non è mai accaduto.
"Governo e parlamentari devono capire che questo disegno di legge va ritirato oppure riscritto totalmente. E che per salvare le assunzioni previste occorre approvare con urgenza un decreto legge" Così
Marcello Pacifico, presidente Anief, ricorda che il sindacato si è espresso più volte sulla incostituzionalità di questo ddl. E "non solo noi: la scorsa settimana, si è detto
di questo parere la Commissione Affari Costituzionali del Senato, dove non ci risulta che siedano dei sindacalisti". Una riforma così importante per il Paese, per le nuove generazioni, per le famiglie, per la cultura e per l’economia pubblica, "non può passare senza il consenso generale e delle parti sociali", ha aggiunto il sindacalista.