(Teleborsa) - Alla fine di un nuovo anno scolastico, il mondo della Scuola continua ad interrogarsi sui temi più caldi:
“Rinnovi contrattuali e previdenza” sono i temi di cui si parlerà domani a Roma, nel corso del
convegno organizzato dalla Confedir. Due temi di forte attualità: il primo è quello relativo al
blocco stipendiale, varato nel 2010, nel comparto scuola dal 2009, per oltre 3 milioni e 200 mila di dipendenti pubblici; il secondo riguarda la
“stretta” sulle pensioni, che porterà nel volgere di qualche decennio a degli assegni di quiescenza poco superiori all'attuale pensione sociale.
E' pur vero che, sul fronte pensionistico, il governo ha recentemente aperto al
tema della flessibilità con "decurtazione" del trattamento pensionistico, ma la "penale" allo studio sembra destinata a crescere rispetto alla proposta del ddl Damiano svuotando di fatto l'assegno pensionistico.
A questo proposito, il sindacato della scuola
ANIEF sottolinea che,
negli ultimi 15 anni, il potere di acquisto dell’assegno pensionistico è diminuito in media del 33%, tanto che già oggi per più di quattro pensionati su dieci l'assegno non arriva neppure a mille euro al mese, oltre la metà (il 52%) delle donne. "E'evidente - si sottolinea - che in questo modo si sta andando sempre più verso un Paese composto da
pensionati ex lavoratori ad alto rischio povertà".
Per quel che concerne, invece, il blocco degli aumenti stipendiali, il dibattito di domani si soffermerà sicuramente sui possibili esiti dell’
attesa sentenza della Corte Costituzionale, programmata per il prossimo 23 giugno, che dovrebbe esprimersi sul rispetto della normativa comunitaria da parte delle norme nazionali, che hanno cambiato in corsa le regole del contratto nazionale sulla contrattazione e la rappresentatività dei lavoratori.
"Quello che dobbiamo chiederci - sottolinea il Presidente ANIEF
Marcello Pacifico - non è se è legittimo fermare gli stipendi, ma prima di tutto se l’esecutivo può decidere per decreto il blocco della contrattazione e l’aggiramento del confronto con i rappresentanti dei lavoratori danneggiati da questo provvedimento unilaterale".