(Teleborsa) - Mentre si intensificano le proteste e le manifestazioni del personale della scuola contro il disegno di legge sulla riforma del settore, prosegue parallela l’azione sindacale per chiederne il ritiro o perlomeno profonde modifiche al testo.
Domani, alle ore
10.00, l’associazione sindacale
Anief sarà ascoltata in VII Commissione Senato, dove presenterà i propri emendamenti. Fra questi, quello volto a cancellare la chiamata diretta, la figura del preside-padrone e della scuola-azienda.
“Domani mattina - spiega
Marcello Pacifico, presidente
Anief e segretario organizzativo
Confedir – chiederemo ai senatori il
ritiro del disegno di legge 1934, in attesa di un più approfondito ascolto del personale docente e Ata che continuerà a protestare, prima dello sciopero degli scrutini. Sempre domani, alle ore 19.00, è previsto l’ennesimo
flash mob in tutte le
piazze italiane, attraverso cui si leggeranno i motivi del dissenso e si chiederà ancora una volta di rivedere la riforma e di precedere all’immediata assunzione dei precari su tutti i veri posti vacanti, come indicato a fine dicembre con apposita autorizzazione finanziaria”.
"Sono le
ultime prove di dialogo, prima di giungere alla protesta estrema del blocco degli scrutini già proclamato dal sindacato”.
Per quanto riguarda le
assunzioni, Anief spiegherà che sarebbe bastato un semplice
censimento scolastico, da realizzare in 15 giorni, attraverso cui chiedere ai dirigenti scolastici di segnalare il personale assente sostituito da precari con contratto al 30 giugno al netto dei 50mila posti già certificati come vacanti: in questo modo, il
Miur scoprirebbe che esistono quasi
80mila posti liberi, tra docenti e Ata, da assegnare per le immissioni in ruolo. Inoltre, è indispensabile disporre, sempre per decreto, all'assunzione, anche per scorrimento delle
GaE, di altri
50mila precari in organico funzionale già autorizzato dal governo Monti. E procedere alla
stabilizzazione di tutti i precari cha hanno svolto più di 36 mesi di servizio, utilizzando i finanziamenti, i 200 milioni di euro annui, spostati al cosiddetto merito tanto contestato.
Attraverso più di 30 emendamenti, Anief chiederà, tra i tanti temi da modificare o aggiungere al ddl 1934, l’inserimento di tutti gli abilitati nella fascia aggiuntiva delle Gae, le assegnazioni provvisorie da attuare dopo un anno e non dopo tre, di cancellare i vincolo sul sostegno, di procedere alle assunzioni di tutti gli idonei ai concorsi pubblici - vecchi e nuovi - già nel 2015, di attuare la salvaguardia dei coordinatori di Educazione Fisica, di garantire la riserva ai corsi di formazione anche ai ricorrenti del concorso per dirigenti scolastici del 2011, di procedere al pensionamento dei ‘Quota 96’, di attuare la stabilizzazione dopo 36 mesi di servizio.
(Foto: CC-BY-2.0)