(Teleborsa) - Cresce la schiera di organizzazioni sindacali intenzionate a protestare contro la
riforma della scuola.
Al blocco dei sindacati autonomi (Cobas, Usb, Unicobas) che hanno deciso di
scioperare in concomitanza con lo svolgimento degli scrutini di fine anno scolastico, si è aggiunta anche l’
Anief, che alle
ultime elezioni RSU nella scuola si è attestata come primo tra i sindacati non rappresentativi.
Il giovane sindacato, infatti,
ha aderito formalmente a tutte le iniziative di sciopero degli scrutini e delle attività connesse già proclamate.
“Adesso ci aspettiamo che anche i sindacati maggiori decidano di seguire il nostro esempio. Solo un fronte unitario potrà costringere il Governo a tornare sui propri passi. Il disegno di legge sulla scuola, infatti, dopo l’approvazione alla Camera e atteso dal passaggio in Senato. C’è ancora tempo, quindi, per bloccare un provvedimento che tutta la scuola italiana rifiuta, come dimostra l’adesione altissima registrata agli scioperi del 24 aprile e del 5 maggio. Renzi e Giannini credevano che bastassero le assunzioni, peraltro insufficienti, a far accettare a insegnanti, studenti e famiglie la deriva aziendalistica della scuola, trasformando il dirigente scolastico in un manager. Per non parlare dei ‘regali’ alle scuole private, che la nostra Costituzione esclude categoricamente” ha commentato il Presidente dell'Anief
Marcello Pacifico.